Roma, 2 dic. - Il caso. Oltre 200 pazienti al giorno, di cui almeno 11 in codice rosso. È un vero esercito in cerca di cure e assistenza quello che assale il pronto soccorso del Policlinico Umberto I. Ogni anno oltre 137mila persone, un vero record tra i nosocomi italiani. Del resto e' considerato, per professionalita' e competenze, un punto di riferimento per tutto il centro-sud. Un hub in grado di affrontare ogni tipo di emergenza sanitaria.
Peccato pero' che la struttura, nonostante gli sforzi di medici e infermieri, sia alla completa saturazione. Un collasso fin troppo annunciato. Dovuto in larga parte al taglio costante dei finanziamenti, al blocco del turn over e alle carenze di organico. Vincoli oggettivi che non hanno pero' frenato il flusso delle emergenze visto l'enorme bacino di utenza (un milione e mezzo di romani, piu' tutti i pazienti che provengono dal centro-sud). Flussi che aumentano in una progressione impressionante.
Le cifre. I numeri del resto parlano da soli: il Dea centrale, ovvero il pronto soccorso base (escluso il pediatrico, l'ematologico, l'oculistico e l'ostetrico, che registrano mediamente ulteriori 250 presenze giornaliere), ha risposto negli ultimi 12 mesi alle richieste di circa 3.900 codici rossi e di 22.926 codici gialli, oltre a 45.199 codici di minore gravita'.
"Una situazione- spiega il direttore generale, Domenico Alessio- che sta diventando insostenibile nonostante lo spirito di servizio di medici e infermieri e la riorganizzazione avviata". E gia' perche' anche se sono stati raddoppiati gli spazi assegnati al pronto soccorso centrale (piu' dotazioni tecnologiche, piu' letti, una nuova suddivisione tra i codici d'emergenza) l'affollamento continua a crescere.
"Nell'ultimo anno- aggiunge Alessio- malgrado l'aumento dei pazienti, la percentuale di quelli ricoverati (20.313 casi) si e' ridotta al di sotto del 15%: un risultato che sottolinea non solo l'efficienza del pronto soccorso, ma il fatto che tanti casi vengono risolti direttamente nel Dipartimento di emergenza".
L'appello. L'affollamento e' dovuto sostanzialmente al fatto che il Policlinico riceve e accoglie casi che potrebbero essere "risolti" anche in altri ospedali e nelle strutture territoriali ma che, per cattiva organizzazione, finiscono poi col gravare su una sola struttura.
"Ora- continua Alessio- abbiamo l'esigenza di procedere senza indugi alla ristrutturazione degli spazi del pronto soccorso che nel progetto preliminare di ristrutturazione e della messa in sicurezza rivestono carattere di assoluta priorita'. E costituiscono, insieme all'attiguo nuovo blocco operatorio centrale, il cuore funzionale di tutto quello che sara' il nuovo ospedale. Serve quindi una svolta vera e immediata".
Svolta che si puo' effettivamente concretizzare con lo sblocco, per Alessio "auspicabilmente vicino", di una prima trance dei fondi finanziati con la legge 448/98, per almeno 50 milioni in attesa del via libera all'intero finanziamento Regione/Stato di 174 milioni per affrontare la prima fase della ristrutturazione dell'intero complesso.
Sul punto Alessio e' fiducioso: "Il presidente Zingaretti ha ribadito l'impegno per risolvere le problematiche strutturali del Policlinico, ormai non piu' rinviabili".
(Cds/ Dire)