Il 10% degli under 18 in Italia ha genitori immigrati: sono 1 mln
Roma, 26 apr. - Un minorenne su dieci, in Italia, ha genitori di origini immigrate. È un milione di under 18 che cresce all'incrocio tra due mondi: la famiglia di origine e la societa' italiana. Ragazzi che si trovano a far da mediatori tra due culture, minorenni che, a causa della provenienza della loro famiglia, affrontano discriminazioni e malintesi. Essere considerati stranieri anche se parlano e vivono da italiani, e' solo uno dei tanti.
Per loro si muove l'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza (Agia) che ha formulato oggi una serie di raccomandazioni rivolte a ministeri, regioni, comuni, servizi sociali, assistenti sociali e giornalisti a tutela dei diritti di questi ragazzi in quanto persone di minore eta'. Le raccomandazioni sono all'interno del documento di studio 'L'inclusione e la partecipazione delle nuove generazioni di origine immigrata. Focus sulla condizione femminile'.
LO STUDIO - Per i bambini e i ragazzi "di nuova generazione i diritti della Convenzione di New York valgono come per tutti i loro coetanei" ha avvertito l'Autorita' garante Filomena Albano. Questi giovani "fino a qualche anno fa erano soprattutto nati all'estero", ha continuato Albano. Oggi e' diverso, 7 su 10, sono nati in Italia.
"Con lo studio avviato a maggio scorso dalla Consulta delle associazioni e delle organizzazioni dell'Agia abbiamo rilevato buone pratiche e criticita'- ha spiegato l'Autorita' garante- grazie a docenti universitari, esperti, magistrati, avvocati e rappresentanti delle associazioni dei ragazzi di seconda generazione e delle comunita' straniere in Italia".
Lo studio e' partito dall'ascolto della "voce dei ragazzi di nuova generazione, e ne sono scaturite, oltre che storie e testimonianze, una serie di indicazioni sulle azioni possibili per la loro inclusione e partecipazione" ha proseguito Filomena Albano. "Azioni che le istituzioni - in particolare la scuola - gli operatori, i professionisti e le organizzazioni sono sollecitate a porre in atto. Anche il linguaggio e le narrazioni che li riguardano hanno bisogno di una revisione. Per questo abbiamo invitato l'Ordine dei giornalisti a collaborare con gli stessi immigrati o con le nuove generazioni di origine immigrata come testimoni privilegiati per pervenire a questo risultato", ha concluso l'Autorita'.
LE RACCOMANDAZIONI - Tra le raccomandazioni presentate spicca la sensibilizzazione del personale che entra in contatto con questi ragazzi rispetto alle loro specificita' culturali cosi' come, la presenza di mediatori linguistici e culturali ai colloqui dei genitori con gli insegnanti. Particolare attenzione e' stata attribuita alla scuola, alla cultura della prevenzione, in termini di educazione alla relazione e alla salute riproduttiva e sessuale e, presso i consultori, all'informazione sull'esistenza di sportelli di educazione alla salute e alla sessualita'.
Lo studio e' stato realizzato con il supporto tecnico dell'Istituto degli Innocenti di Firenze e presentato stamattina a Roma durante un convegno e una tavola rotonda promossi dall'Agia. Sono intervenuti Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia e coordinatrice del gruppo di lavoro, Tiziana Chiappelli, docente universitario e - alla tavola rotonda - i rappresentanti delle istituzioni destinatarie delle raccomandazioni. Hanno raccontato le loro storie Ireneo Spencer (Conngi), Annalisa Ramos Duarte e Ziad Atef.
(Red/ Dire)