Roma, 21 dic. - "No ai matrimoni precoci. Tutte le bambine hanno diritto di vivere serenamente la loro eta' seguendo uno sviluppo armonico. È un diritto fondamentale e irrinunciabile". A parlare e' Filomena Albano, Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza, ascoltata oggi in audizione dalla commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato sulle spose bambine.
"Contro questo fenomeno inaccettabile- sintetizza la Garante- lo Stato ha il dovere di mettere in atto misure di prevenzione e contrasto. Bisogna acquisire dati e informazioni complete.
Occorre promuovere la diffusione di informazioni e azioni di sensibilizzazione, in particolare a scuola. È necessario, infine, attivare e sostenere le reti di aiuto per dare supporto e vie d'uscita alle ragazze, anche attraverso la mediazione interculturale".
"Si tratta di un fenomeno complesso- osserva Filomena Albano- In attesa di un quadro fedele e completo sulla situazione, e' comunque urgente attivare misure di prevenzione e contrasto. Da questo punto di vista un ruolo centrale spetta alla scuola, ambiente che e' in grado di intercettare i segnali di situazioni a rischio. Infatti i casi di cronaca hanno dimostrato che in piu' occasioni le segnalazioni di 'matrimoni promessi' e le richieste di aiuto arrivano nelle aule scolastiche grazie a confidenze fatte agli insegnanti o a compagne che poi se ne fanno portavoce". Esiste una varieta' di segnali che devono destare allarme: assenze frequenti e prolungate, improvvisi abbandoni, fidanzamenti nei paesi di origine o rientri repentini. "In questi casi si deve attivare subito un sistema di protezione che coinvolga servizi sociali, istituzioni scolastiche, centri antiviolenza e case rifugio, forze dell'ordine e magistratura.
L'Autorita' garante ha analizzato sotto il profilo giuridico e sociale il verificarsi di matrimoni precoci. Ha inoltre ricordato l'attivazione a inizio 2018 di un gruppo di lavoro Agia all'interno della Consulta nazionale delle organizzazioni e associazioni per approfondire il tema dell'integrazione, della partecipazione e dell'inclusione sociale dei minorenni migranti di seconda generazione, con particolare riferimento ai diritti delle bambine e delle ragazze.
(Wel/ Dire)