(DIRE - Notiziario Minori) Sabaudia, 6 mar. - Fanno molto sesso
(precoce), bruciano le tappe per sentirsi grandi e spesso
rimangono scottati, al punto di precludersi una serena vita
affettiva nel loro futuro. Sono gli adolecenti raccontati
stamattina al Congresso nazionale dell'Unp, l'Unione nazionale
dei pediatri, riunita a Sabaudia (Latina) per rilanciare la
figura del pediatra spesso confusa con quella di un medico di
medicina generale. "Il pediatra e' un'altra cosa- sottolinea il
presidente dell'Unp, Antonio De Novellis- e puo' essere di
sostegno alla famiglia anche nella gestione dei problemi e dei
distubi legati all'adolescenza".
Per quanto riguarda, ad esempio, gli approcci (sempre piu'
precoci) con la sessualita' "anche i pediatri possono fare la
loro parte- ha spiegato Anna Maria D'Este, pediatra di Udine ed
esponente Unp del Friuli Venezia Giulia- essere di sostegno e
stimolo per i genitori che spesso sono troppo assenti e lasciano
i figli soli nel loro approccio alla sessualita'". Approccio che
passa soprattutto attraverso la Rete. E che, se negativo, puo'
lasciare tracce permanenti nell'adolescente.
"L'imprinting delle prime esperienze sessuali- ha spiegato il
sessuologo Roberto Todella- condiziona la vita sessuale
successiva. E se in queste prime esperienze si vive senso di
disagio, pericolo, il corpo si chiude e il ragazzo o la ragazza
entra in ansia nelle esperienze successive". Senza contare il
fatto che sesso in Rete fa spesso rima con pornografia.
"Oggi- ha continuato Todella- l'esposizione al materiale
pornografico e' sempre piu' precoce e nei giovani si puo' creare
una dipendenza che altera la loro vita sessuale". I dati esposti
dal direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, Federico
Bianchi di Castelbianco, parlano chiaro: "Oggi oltre il 50% dei
15-18enni fanno di tutto per piacere, secondo quanto ci hanno
raccontato loro stessi in incontri nelle scuole e attraverso il
portale Diregiovani.it. Il 70% dei giovani ha rapporti sessuali
in cui non c'e' amore, l'85% preferisce parlare di amicizia
sessuale, il 50% si e' innamorato solo una volta, il 28% delle
ragazze dice che 14-15 anni e' l'eta' migliore per il primo
rapporto. In questo scenario sconfortante serve anche
l'intervento del pediatra che parli con questi giovani, serve una
risposta immediata perche' i ragazzi non hanno riferimenti
adulti. I genitori o sono assenti o non sanno come affrontare il
problema".
(Ami/ Dire)