Roma, 16 gen. - Nell'ultimo anno, l'Etiopia ha visto diminuire gli spostamenti di persone legati a violenze e conflitti, ma quelle dovute al cambiamento climatico sono in aumento e le catastrofi naturali si aggravano in tutta la regione.
Secondo dati dell'Osservatorio sulle situazioni di sfollamento interno (Idmc), il Paese ha visto diminuire, nel 2019, i movimenti legati alle violenze (da 3 milioni, nel 2018, a 930mila, nel 2019). Gli spostamenti dovuti ai disastri climatici sono, invece, in aumento: 426mila l'anno scorso, circa 300mila nel 2018.
In Somalia, nell'anno appena trascorso, l'Idmc ha registrato 500mila movimenti legati a catastrofi naturali: poco piu' di un terzo, 180mila, le migrazioni causate da violenze e conflitti.
Quella tra shock climatici e violenze e' "una combinazione disastrosa" per il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer, che, di ritorno da una visita nella regione ha diffuso in una nota i dati dell'Idmc.
"Migliaia di persone sono costrette quotidianamente a lasciare le loro case per via dei cambiamenti climatici o della violenza" si legge nel comunicato della Croce Rossa. Secondo l'Idmc, il numero di persone costrette a spostarsi ogni giorno a causa di shock climatici o di violenze e' salito, nel 2019, a 1860 in Somalia e 3715 in Etiopia.
Nel Corno d'Africa, il 2019 e' iniziato con la siccita', poi ha visto inondazioni a maggio, seguite da un nuovo periodo di siccita' e poi, ancora, da piogge torrenziali in autunno.
Secondo dati raccolti dall'Iniziativa mondiale di adattamento di Notre Dame, (Nd-Gain) sui 20 Paesi piu' vulnerabili al cambiamento climatico, la Somalia e' al primo posto e altri quattro si trovano in Africa dell'est, mentre sono tra quelli che hanno minori responsabilita' rispetto al fenomeno.
Tutti hanno recentemente attraversato conflitti armati o violenze.
(Red/ Dire)