Roma, 26 set. - Il tribunale militare di Blida ha condannato a 15 anni di reclusione il fratello dell'ex presidente Abdelaziz Bouteflika, Said Bouteflika, per attentato all'autorita' dell'esercito e complotto ai danni dello Stato.
Oltre a lui, sono stati condannati per gli stessi reati anche dei vecchi capi dell'intelligence, Mohamed Mediene e Athmane Tartag, e la segretaria di uno dei principali partiti algerini, quello dei Lavoratori (Pt), Louisa Hanoune.
Il tribunale di Blida ha impiegato 48 ore per prendere una decisione. Condannati nell'ambito di questo processo-lampo anche l'ex ministro della Difesa Khaled Nezzar, il figlio Lofti, e Farid Benhamdine, direttore della Societa' algerina di Farmacia. Questi ultimi si sono visti comminare 20 anni di carcere - come aveva chiesto l'accusa per tutti e sette gli imputati -, ma trovandosi gia' all'estero, i giudici non hanno potuto che emettere una condanna in contumacia.
A mettere alla sbarra i sette, ritenuti fino ad ora "intoccabili" nel panorama politico ed istituzionale dell'Algeria, il capo dell'Esercito Ahmed Gaid Salah.
Quest'ultimo li ha definiti "una banda" e il "simbolo dei mali che attraversano il Paese". Ha quindi assicurato che sarebbe riuscito a "neutralizzarli". Data la rapidita' con cui si e' svolto il procedimento il quotidiano online 'Radio France Internationale' (Rfi) suggerisce l'ipotesi di un "regolamento di conti politico".
L'Algeria da aprile e' attraversata da grandi manifestazioni popolari che hanno spinto l'ex presidente Bouteflika, dopo 20 anni di governo ininterrotto, a dimettersi. Ora i movimenti della societa' civile chiedono elezioni democratiche e trasparenti.
(Red/ Dire)