Roma, 19 set. - Lanciato oggi a Maputo, alla presenza di Maria Benigna Matsinhe, vicedirettrice del dipartimento di salute pubblica del ministero della Sanita' mozambicano, il nuovo progetto contro le malattie croniche in Mozambico, sviluppato da Medici con l'Africa Cuamm in collaborazione con il programma Dream della Comunita' di Sant'Egidio e l'ong Aifo.
Come si legge in una nota di Cuamm, malattie come diabete e ipertensione colpiscono sempre piu' frequentemente anche l'Africa. Scarsa educazione, poca prevenzione e stili di vita non salutari sono le cause principali dell'aumento della loro diffusione nel continente africano. Per le donne si aggiunge anche la minaccia del cancro alla cervice, facilmente prevenibile in occidente, ma ancora poco conosciuto in Africa.
È la stessa Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) a sottolineare il rapporto tra malattie croniche non trasmissibili e poverta': persone e famiglie piu' povere hanno stili di vita meno salutari e sviluppano quindi sindromi come diabete e ipertensione, che nei paesi poveri richiedono terapie costose e non sono sostenibili dai singoli. Per questo si innesca un circolo vizioso di poverta', mancato accesso alle cure e mancato sviluppo. Un circolo da spezzare con interventi mirati e a lungo termine.
"In Mozambico- ha detto Giovanna De Meneghi, rappresentante paese di Medici con l'Africa Cuamm- piu' del 30 per cento della popolazione soffre di ipertensione e tra il 5 e l'8 per cento di diabete. Intervenire per prevenire e trattare le malattie croniche e' una priorita' per il Cuamm, per non trasformare problemi gestibili in una minaccia di salute globale, con costi piu' pesanti per sistemi sanitari gia' molto fragili, ma anche per le famiglie e per i singoli cittadini".
Fausto Ciccacci, medico tra i responsabili degli interventi sanitari del programma Dream della Comunita' di Sant'Egidio, ha dichiarato che "L'ipertensione e il diabete sono in aumento in Mozambico, anche a causa della crescita economica e dell'allungamento della vita, ma questo porta ad una doppia sfida per il sistema sanitario mozambicano: le malattie croniche emergenti accanto alle purtroppo ancora diffuse malattie della poverta'. Questo progetto- ha osservato l'esperto- rappresenta per Sant'Egidio un ulteriore passo a sostegno del ministero della Salute per il benessere della popolazione mozambicana".
Il nuovo progetto di cui Medici con l'Africa Cuamm e' capofila, realizzato in collaborazione con il programma Dream di Sant'Egidio e Aifo, vuole contribuire concretamente al raggiungimento dell'Obbiettivo di Sviluppo del Millennio 3.4: entro il 2030 ridurre di un terzo la mortalita' prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento e promuovere benessere e salute mentale. Il progetto verra' sviluppato con il sostegno economico di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), per un investimento di oltre sette milioni di euro in tre anni. Per dare un risposta concreta al problema delle malattie croniche, anche in Africa, a beneficio di una popolazione di oltre 370mila persone.
Sul terreno, le province coinvolte saranno tre: Maputo, Sofala e Zambezia. Due ospedali e dodici centri di salute, per portare la prevenzione e il trattamento di ipertensione, diabete e cancro alla cervice nei villaggi, fino all'ultimo miglio del sistema sanitario.
Il primo fronte di intervento riguarda la formazione dei medici locali e del personale sanitario: solo con il trasferimento di conoscenze sui temi delle malattie croniche sara' possibile la prevenzione e il trattamento di ipertensione e diabete. Medici con l'Africa Cuamm, favorendo la collaborazione tra medici mozambicani ed esperti internazionali, ha di recente contribuito alla stesura delle prime linee guida di trattamento del diabete mozambicane, che saranno il punto di riferimento scientifico del progetto.
Anche per il cancro alla cervice il progetto favorira' il potenziamento dell'approccio gia' in uso di diagnosi e trattamento immediato con crioterapia, come raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms).
Allo stesso tempo il progetto prevede anche l'equipaggiamento delle strutture sanitarie con attrezzatura e medicinali, oltre che attivita' di screening e sensibilizzazione nella comunita', ma anche di raccolta dati e ricerca operativa.
(Red/ Dire)