Roma, 12 set. - Circa 24.000 uomini, donne e bambini in cerca di protezione in Europa sono intrappolati sulle isole greche in condizioni orribili, deliberatamente trascurati dalle autorita' greche ed europee. È la denuncia di Medici senza frontiere (Msf) in una nota, secondo cui questa pericolosa crisi, che compromette la vita di migliaia di persone vulnerabili, e' la conseguenza di un sistema di accoglienza fallimentare, della mancanza di meccanismi di protezione adeguati e di una insufficiente fornitura di servizi. Per Msf questo dimostra che l'approccio europeo alla migrazione, basato su contenimento e deterrenza, e' chiaramente fallito.
Da quattro anni MSF lavora su diverse isole greche e ancora oggi la risposta medica e umanitaria e' in gran parte lasciata alle organizzazioni di volontari che stanno supplendo alle responsabilita' dello stato. Oggi, ancora una volta, Msf e' stata costretta ad aumentare le proprie attivita' e ogni giorno fornisce centinaia di consultazioni mediche nelle isole di Lesbo, Samos, Chios, in coordinamento con altre organizzazioni di volontari e non governative. Msf fa sapere che sta aumentando anche le strutture igienico-sanitarie per i migranti e distribuendo beni di prima necessita' su base regolare.
"Questa non e' una nuova emergenza: il grave sovraffollamento degli hotspot e' una crisi causata dalle politiche che colpisce migliaia di uomini, donne e bambini, ogni giorno da anni. Lo abbiamo visto in passato e continuiamo a vederlo oggi" ha dichiara Tommaso Santo, capo missione di Msf in Grecia. "Dobbiamo concludere che, piu' di tre anni dopo aver rinchiuso i richiedenti asilo sulle isole greche in condizioni disperate, le autorita' greche ed europee confidano in questo vergognoso fallimento dell'accoglienza per scoraggiare nuovi arrivi di migranti in Europa? Il recente picco di arrivi in Grecia indica che questa soluzione temporanea non e' sostenibile e continua a fare del male a persone gia' vulnerabili".
Mentre gli arrivi via mare in Grecia, secondo medio senza frontiere, hanno raggiunto picchi mai visti dal 2016, le e'quipe di salute mentale pediatrica di Msf a Lesbo hanno visto raddoppiare i piccoli pazienti nel mese di luglio rispetto ai precedenti. A luglio e agosto, 73 bambini sono stati riferiti alle e'quipe della ong: tre avevano tentato il suicidio, 17 erano autolesionisti. Dieci dei 73 avevano meno di sei anni, il piu' piccolo appena due anni.
"Sempre di piu' questi bambini smettono di giocare, hanno incubi, hanno paura di uscire dalle loro tende e iniziano a isolarsi dalla vita" spiega Katryn Brubakk, responsabile delle attivita' di Msf per la salute mentale a Lesbo. "Alcuni di loro smettono del tutto di parlare. Con il costante aumento di sovraffollamento, violenze e insicurezza nel campo, la situazione per i bambini peggiora di giorno in giorno. Per prevenire danni permanenti, questi bambini devono essere portati via dal campo di Moria immediatamente".
Nella propria clinica pediatrica, Msf tratta quasi cento bambini con condizioni mediche complesse o croniche, inclusi gravi problemi di cuore, diabete o epilessia, ferite di guerra. Tutti aspettano di essere trasferiti sulla terraferma per accedere alle cure specialistiche di cui hanno bisogno.
Anche nel campo di Vathi, a Samos, la situazione e' insostenibile: 5mila persone vivono ammassate in uno spazio pensato per 650, per la maggior parte in un'area all'esterno del campo nota come "la giungla". L'assenza di misure di protezione e servizi di base causa un rischio di ri-traumatizzazione, mentre aumentano i casi di violenze e violenze sessuali.
Secondo quanto riferisce Msf, il governo greco ha recentemente trasferito quasi 1.500 persone vulnerabili da Lesbo. Ma per i responsabili dell'ong spostare le persone in altre tende sulla terraferma non e' una risposta sicura ed efficace al sovraffollamento cronico e ai suoi impatti sulla vita delle persone.
Almeno 2.500 persone ufficialmente riconosciute come vulnerabili si trovano ancora a Lesbo, nonostante siano titolate a essere trasferite altrove per cure specialistiche, e questo numero non include probabilmente migliaia di altre che non sono ancora state ufficialmente definite vulnerabili.
per questo Msf chiede al governo greco, all'Ue e ai suoi stati membri di assumersi le proprie responsabilita' e porre fine a questa crisi pericolosa e inaccettabile, in particolare: trasferire urgentemente i bambini e le persone piu' vulnerabili dalle isole verso sistemazioni sicure e adeguate sulla terraferma greca o in altri stati europei; aumentare urgentemente lo staff medico nei centri di accoglienza in Grecia in modo che le persone possano ricevere prima possibile le cure mediche e di salute mentale di cui hanno bisogno; identificare e implementare immediatamente meccanismi rapidi e sostenibili per evitare il ricorrente sovraffollamento delle isole, che continua a causare sofferenza e nuocere a migliaia di persone; porre urgentemente fine alle attuali politiche di contenimento, in modo da proteggere la dignita' delle persone, evitare sofferenze non necessarie e garantire il rispetto dei loro diritti fondamentali.
(Red/ Dire)