Roma, 31 ott. - Si e' parlato di armi alla conferenza Russia-Africa iniziata ieri a Sochi, dove il presidente Vladimir Putin ha ricevuto delegazioni di alto livello dei 54 Paesi africani. I partecipanti, ancora riuniti al Black Sea Resort, hanno affrontato i temi piu' disparati ma tra gli stand quelli dedicati agli armamenti erano i piu' presenti, secondo una ricostruzione pubblicata sul sito web del settimanale 'The East African'.
Alcuni dati provengono da una nota diffusa oggi da Robosoronexport, l'agenzia di Stato russa che si occupa dell'intermediazione nel commercio di "prodotti, servizi e tecnologie militari e 'dual-use'" (cioe' che possono avere usi sia militari che civili).
"Rosoboronexport mantiene le sue attivita' di cooperazione militare-tecnica con quasi tutti i Paesi del continente e siamo ben consapevoli delle loro esigenze" si legge nel comunicato: "I nostri 20 partner africani rappresentano circa un terzo delle nostre commesse, oltre 14 miliardi di dollari, e questo dato mostra tendenze crescenti". "Solo nel 2019 abbiamo tenuto oltre 20 incontri con rappresentanti di alto livello dei Paesi africani e ospitato 30 delegazioni del continente negli expo dell'aviazione e dell'esercito" riferiscono i responsabili dell'agenzia. "I loro risultati suggeriscono che l'Africa e' molto interessata alle armi russe".
Alla conferenza lo stand della Robosoronexport era presente con diversi prodotti, come l'ultima serie di kalashnikov Ak-2002, il lancia-granate GP-34 e i fucili Orsis. La conferenza di Sochi e' co-presieduta da Putin e dal presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, che sedevano uno accanto all'altro durante le sessioni plenarie.
"Vogliamo intensificare i contatti tra le forze dell'ordine e i servizi di sicurezza russi ed africani" ha detto Putin durante il Summit. Il presidente russo ha inoltre affermato di voler raddoppiare il volume complessivo degli scambi con il continente africano.
(Red/ Dire)