Roma, 31 ott. - Sono state 740 le donne che da lunedi 21 a giovedi 24 ottobre hanno aderito alla campagna di screening ginecologico e senologico che l'associazione Afron ha portato in Nord Uganda, precisamente al Lacor Hospital, nel distretto di Gulu, e nei villaggi rurali di Amuru, Pabbo e Opit.
Tutte sono state sottoposte al Via Test e di queste il 4% e' risultato positivo al successivo Pap Test di controllo. A 23 donne sono state riscontrate lesioni precancerose della cervice uterina di basso grado (LSIL), che verranno trattate con il dispositivo di crioterapia donato al Lacor Hospital grazie al contributo di Afron e dell'Associazione Malati Oncologici Colon-Retto (Amoc). A 4 donne e' stata diagnosticata una lesione di alto grado (HSIL) e queste saranno sottoposte a isterectomia. In totale, grazie a questo screening, 29 donne hanno potuto difendersi dal cancro. Sono stati diagnosticati anche 4 casi di cancro avanzato: 3 della cervice uterina e 1 della mammella.
"Un Via Test - ha spiegato la presidente di Afron, Titti Andriani - costa 3mila scellini ugandesi, l'equivalente di 75 centesimi di euro. Nessuna donna in queste zone del Nord Uganda puo' permetterselo. Salvare queste donne - ha concluso - vuol dire salvare 29 famiglie, tenendo conto che in queste aree le donne sono anche quelle che lavorano nei campi insieme agli uomini e provvedono spesso al sostentamento della famiglia, oltre a provvedere all'accudimento dei figli".
(Red/ Dire)