Roma, 3 ott. - Chi e' nato in Italia e in Italia ha cominciato il suo percorso di istruzione deve essere riconosciuto come cittadino italiano a tutti gli effetti: cosi' all'agenzia Dire Manuela De Marco, dell'Ufficio immigrazione di Caritas, sull'aumento della presenza nelle scuole di alunni classificati come "stranieri".
Una tendenza, questa, confermata dal Rapporto immigrazione 2018-2019 pubblicato oggi e che De Marco collega per contrasto a quella del calo delle acquisizioni di cittadinanza.
Rispetto agli alunni "stranieri" la responsabile sottolinea che "ormai il dato sfiora il 10 per cento". Secondo De Marco, e' necessario "riflettere sul fatto che continuiamo a parlare di alunni stranieri quando in oltre il 60 per cento dei casi si tratta di ragazzi nati in Italia e che in Italia hanno iniziato il percorso di studi".
La responsabile ricorda la mancata modifica della legge sulla cittadinanza ed evidenzia che Caritas, insieme con altre organizzazioni e voci della societa' civile, continua da anni a chiedere ai governi una riforma. "Abbiamo anche sostenuto un'iniziativa di legge con una raccolta firme per sollecitare attenzione per quei ragazzi che avessero completato il ciclo di studi in Italia" dice De Marco. Convinta che questa richiesta sia rafforzata dal Rapporto presentato oggi. "I dati sulle acquisizioni di cittadinanza in Italia sono in controtendenza rispetto agli anni scorsi" evidenzia De Marco. "L'Italia era il Paese con la crescita piu' elevata in Europa mentre ora c'e' una flessione e le acquisizioni stanno diminuendo". Secondo la responsabile di Caritas, cambiamenti di legge sono "urgenti per un reale cambiamento dell'integrazione sociale".
(Red/ Dire)