Roma, 3 ott. - In Africa internet rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, ma l'accesso e' frenato da piu' fattori, compresi blocchi e restrizioni applicati dai governi.
E' quando emerge da uno studio dell'Ict Policy Centre for Eastern and Southern Africa (Cipesa), istituto che insieme al ministero per l'Innovazione e la tecnologia dell'Etiopia ha organizzato ad Addis Abeba la VI edizione del Forum sulla liberta' di internet in Africa (FifAfrica 2019).
Il Forum e' stato un momento di confronto tra i rappresentanti dei governi, imprenditori, innovatori e societa' civile sulle sfide poste dal web. Cipesa ha citato i dati Onu secondo cui nel 2018 il 51,2% della popolazione mondiale ha avuto accesso alla rete, una percentuale che scende al 24,4% per quanto riguarda l'Africa. Nella regione subsahariana poi, si concentra il 40% di chi non ha internet sullo smartphone.
La situazione pero' varia molto da Paese a Paese: nel 2019 tasso di accesso alla rete da record in Kenya (82,9%), seguita pero' una po' a distanza da Nigeria (60,9%), Senegal (58,2%), Botswana (49,5%). Maglia nera invece a Burundi (7,4%), Malawi (13,8%), Etiopia (18,6%) e Repubblica Democratica del Congo (19,9%).
Si allunga la lista di qui Paesi che hanno adottato leggi con cui regolare l'accesso a internet e social network come argine a crisi politiche e controllo del dissenso.
In effetti in Paesi come il Sudan o l'Egitto, i governi hanno reagito bloccando la rete in periodi di sommosse popolari, sostenendo di voler evitare la diffusione di false notizie che potessero alimentare l'insicurezza.
In altri casi, come in Ruanda, Kenya, Uganda, Somalia, Burundi o Zimbabwe (ma la lista e' ancora molto lunga), i governi hanno istituito organismi incaricati di controllare le attivita' sul web e in qualche caso sanzionare quei contenuti passibili di minacciare la pubblica sicurezza.
Come si legge nel report, di fatto si applica "la censura, il filtraggio, il blocco, la limitazione e le interruzioni di internet" a danno di media, partiti di opposizione e altri soggetti della societa' civile.
(Red/ Dire)