Roma, 28 nov. - Migliaia di persone sono scese in strada in Colombia, in occasione di uno sciopero nazionale indetto per protestare contro le politiche economiche del presidente Ivan Duque e in difesa degli accordi di pace siglati dal suo predecessore con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
La giornata di proteste, ieri, si e' svolta in modo pacifico in quasi tutto il Paese. Ci sono stati disordini al termine dei cortei nella capitale Bogota' e nella citta' di Cali', dove la polizia ha imposto un coprifuoco.
A organizzare le manifestazioni i sindacati e i partiti d'opposizione, che hanno parlato di circa un milione di partecipanti, mentre la stima fatta dal ministero dell'Interno e' di 207mila persone.
Secondo la Central Unitaria de Trabajadores (Cut), il piu' grande sindacato della Colombia, le dimostrazioni hanno coinvolto circa 500 municipi, tra i quali tutti i grandi centri come Medellin, Baranquilla e Pasto, e sono da considerarsi "un'amplissima espressione di dissenso e ribellione sviluppata in modo pacifico". La Cut ha fatto sapere di ritenere che "il governo dovra' prenderle in considerazione".
Hanno animato le proteste svariate associazioni di studenti, femministe e ambientaliste. Il comitato nazionale dello sciopero, riporta il quotidiano locale 'El nuevo siglo' ha sollecitato un incontro con il presidente per discutere "il dissenso contro il pacchetto di misure regressive in materia di economia, politiche sociali, lavoro e ambiente".
Duque ha risposto: "Il nostro e' un governo che ascolta, il dialogo e' la bandiera del principale del mio esecutivo. Lo intensificheremo con tutti i settori della nostra societa'".
(Red/ Dire)