Roma, 21 nov. - In Sud Sudan si aprono nuovi spiragli per il futuro: l'Alleanza dei movimenti di opposizione in Sud Sudan (Ssoma), che riunisce otto organismi, intende "impegnarsi nuovamente a rilanciare l'Accordo di pace attraverso il dialogo politico con tutte le forze in campo". Cosi' si legge nella dichiarazione di "re-engagement" presentata a Roma dai rappresentanti del Ssoma. L'Alleanza e' composta da quei gruppi e partiti che non hanno siglato l'Accordo di pace di fine 2018, cosi' negli ultimi tre giorni la Comunita' di Sant'Egidio si e' fatta promotrice di un tavolo negoziale per favorire l'inclusione di tali attori nella pacificazione del Paese.
L'organismo cattolico e' tra i principali sostenitori dell'accordo tra il governo del presidente Salva Kiir e i gruppi ribelli, ricevuti in Vaticano quest'anno da Papa Francesco, per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 2013. Il progetto di pace e' stato mediato da vari attori internazionali tra cui l'Autorita' intergovernativa per lo sviluppo regionale (Igad), l'Unione Africana, le Nazioni Unite, l'Unione Europea nonche' Stati Uniti, Regno Unito e Norvegia (la cosiddetta 'Troika').
Alcuni movimenti e partiti politici tuttavia sono rimasti fuori dall'intesa, mentre la creazione di un governo di unita' nazionale che comprenda tutte le parti in guerra - previsto dall'accordo - fatica a decollare: il nuovo esecutivo avrebbe dovuto vedere la luce il 12 novembre scorso, ma Kiir insieme al leader ribelle Riek Machar hanno convenuto di posticiparlo di 100 giorni. Oggi l'inviato speciale dell'Igad per il Sud Sudan, Ismail Wais, ha invece incoraggiato le parti a implementare l'accordo di Addis Abeba "entro 60 giorni".
(Alf/Dire)