Roma, 14 nov. - I rappresentanti di Etiopia, Egitto e Sudan hanno stabilito a Washington una scadenza entro cui dovrebbero far terminare i negoziati sulla 'Grande Diga Etiope della Rinascita' (Gerd): il 15 gennaio 2020.
A riportare la notizia, tra gli altri, e' il sito d'informazione 'Addis Standard', che riporta il contenuto dell'intesa.
Secondo quest'ultima, in mancanza di un accordo entro la data fissata, i ministri degli Esteri dei tre Paesi si impegnano a proseguire nella "composizione pacifica delle dispute" con le modalita' indicate dall'articolo 10 della 'Dichiarazione dei principi' siglata nel 2015 dai tre Paesi.
Il dialogo e' stato ospitato dal segretario del Tesoro americano Steven Mnuchin, e dal presidente della Banca Mondiale David Malpass. La delegazione ha anche incontrato il presidente Donald Trump, che si e' subito felicitato via Twitter del "buon andamento" delle discussioni.
Anche il ministro degli Esteri Egiziano, Sameh Shoukry, ha espresso soddisfazione, in una nota di ieri, per i "risultati positivi" dell'incontro. Da anni, la messa in funzione dell'infrastruttura e' rimandata a causa soprattutto del contenzioso tra l'Etiopia e l'Egitto. Il Cairo teme che, una volta attivata, la diga riduca sensibilmente l'afflusso di acqua nel tratto egiziano del Nilo.
"Felice di aver raggiunto un consenso per continuare le discussioni tecniche trilaterali sulla Grande diga etiope della Rinascita (Gerd)" e' il commento di Seleshi Awulachew, ministro per l'Acqua, l'irrigazione e l'energia di Addis Abeba.
Secondo una dichiarazione del ministro riportata dal sito 'Africanews', Trump avrebbe espresso anche la volonta' di tagliare il nastro di inaugurazione della diga. Il capo della Casa Bianca e' stato molto discusso tra gli africani, soprattutto per le sue dichiarazioni a proposito di alcuni Paesi, e le politiche di restrizione sui visti come 'il travel ban'.
(Red/ Dire)