Roma, 7 mar. - Migliora il livello di assicurazione sanitaria universale dei cittadini anche grazie alle nuove tecnologie poste al servizio del sistema sanitario. In Ruanda, paese capofila per l'utilizzo di nuovi strumenti tecnologici, quali droni e applicazioni, si e' passato in dieci anni da una copertura sanitaria del 7 per cento al 74 per cento, e l'aspettativa di vita della popolazione e' aumentata da 49 anni nel 2000 a 66 nel 2017.
A confermarlo all'agenzia Dire e' Roberta Rughetti, direttrice dei programmi di Amref Health Africa-Italia arrivata a Kigali per la Conferenza internazionale sull'Agenda per la salute dell'Africa, organizzata da Amref in collaborazione il ministero della Salute ruandese. L'evento - in corso da ieri, e che si concludera' domani, 7 marzo - coinvolge oltre 1.500 personalita' tra leader mondiali, esperti e rappresentanti di ong e associazioni per discutere sul modo in cui l'Africa puo' accelerare per raggiungere la copertura sanitaria universale per i propri cittadini.
La direttrice Rughetti alla 'Dire' ha spiegato che mentre in Africa si e' sempre parlato di emergenza sanitaria, legata ad esempio a malattie trasmissibili come Hiv-Aids, tubercolosi e malaria, ora finalmente "ci si comincia a preoccupare di invecchiamento della popolazione, malattie non trasmissibili - come cancro e diabete - e ci si avvia finalmente a considerare investimenti nella ricerca". Il bilancio per l'esperta quindi "e' positivo, e i risultati sono effetto delle efficaci politiche di investimenti comunitari utilizzate in modo mirato. Le risorse sono state messe al centro, per sviluppare soluzioni innovative verso la copertura sanitaria totale".
Tema degli interventi condotti durante la prima giornata del summit, sono stati i metodi e le nuove tecnologie per favorire l'accesso alla salute per tutti. Per Roberta Rughetti, direttrice dei programmi di Amref Health Africa-Italia, "e' stata una sorpresa positiva accorgersi che alcune tecniche e metodologie superano quelle europee. Ad esempio il Ruanda e' il primo paese al mondo che utilizza droni per consegnare materiale medico in territori non facilmente raggiungibili e in casi di emergenza". L'esperta cita anche l'impiego degli sms "per monitorare le gravidanze e la crescita dei neonati" nelle zone remote.
Altro aspetto importante sottolineato da Roberta Rughetti e' la facilita' con cui i giovani possono tenersi informati grazie agli smartphone. "Per gli adolescenti e' piu' facile accedere alle informazioni, grazie alle applicazioni che hanno sugli smartphone. Sono ad esempio piu' preparati riguardo il rischio di contrarre malattie cardiovascolari. Attraverso le app poi gli operatori sanitari riescono a lavorare in network". Questo favorisce lo sviluppo di consapevolezza sulla salute all'interno delle comunita'.
Buonenotizie anche per le donne: "Rispetto a circa dieci anni fa- dice Rughetti- e' stato misurato un aumento del 52 per cento dei parti avvenuti all'interno del sistema sanitario, e un aumento del 450 per cento delle famiglie che optano per la pianificazione familiare".
In Africa, comunque, di lavoro da fare ce n'e' ancora tanto: "Alcune malattie infettive non sono state debellate" chiarisce la direttrice dei programmi di Amref Health Africa-Italia. Ad esempio "l'incidenza dell'Hiv - stimata al 3 per cento - e' rimasta immutata negli ultimi dieci anni. In Kenya poi la tubercolosi rappresenta ancora una emergenza, causando 60 morti al giorno. Sfide a cui Amref risponde da anni con impegno, come anche il presidente del Ruanda, Paul Kagame, ha riconosciuto oggi in un tweet: "Grazie per cio' che fate".
(Red/ Dire)