Roma, 7 mar. - In Sudan, un "brutale giro di vite" contro i manifestanti che da oltre due mesi protestano contro il governo e' stato denunciato dall'ong Amnesty International, in seguito alla proclamazione, venerdi' scorso, dello stato d'emergenza.
In un comunicato diffuso oggi, l'organizzazione riferisce delle violenze degli ultimi giorni, partendo dalle piu' recenti: "Il 25 febbraio agenti della sicurezza hanno invaso l'Universita' femminile Ahfad di Omdurman picchiando le studentesse che protestavano e ricorrendo ai gas lacrimogeni per disperderle".
Il giorno precedente, denuncia Amnesty, "le forze di sicurezza hanno usato proiettili veri e gas lacrimogeni contro i manifestanti che protestavano in vari luoghi dello stato di Khartoum ferendo almeno tre persone. Hanno fatto irruzione nel campus dell'Universita' di Scienze mediche e Tecnologia della capitale, picchiando e arrestando decine di studenti. Sempre nella capitale, nel quartiere di Burri, i soldati hanno fatto irruzione nelle abitazioni, sparando gas lacrimogeni, picchiando persone e sequestrando telefoni cellulari".
"A Omdurman, nel quartiere di Alabasya, si segnala sempre dal 24 febbraio una forte presenza di soldati, membri dei servizi di sicurezza e agenti di polizia - si legge nel comunicato - sabato 23, le forze di sicurezza avevano preso d'assalto la residenza di un medico nei pressi della Scuola di formazione ospedaliera di Khartoum, picchiando i presenti e arrestando oltre 40 medici sospettati di aver organizzato le proteste".
"Le autorita' sudanesi usano lo stato d'emergenza per giustificare il flagrante aumento dell'uso dei proiettili veri e dei gas lacrimogeni contro i manifestanti e per torturare gli arrestati senza alcun freno", ha dichiarato Joan Nyanyuki, direttrice di Amnesty International per l'Africa orientale, il Corno d'Africa e la regione dei Grandi laghi.
Dal 19 dicembre 2018, data d'inizio delle proteste di massa contro il governo, Amnesty International ha registrato oltre 45 morti e piu' di 180 feriti. Secondo fonti governative, gli arresti sono stati oltre 2600.
(Red/ Dire)