Roma, 30 mag. - Gestire i conflitti e rilanciare le ragioni del dialogo puntando sugli studenti e le universita' in ben 40 Paesi d'Africa: e' il nuovo impegno di Accord, ong nata dalla lotta contro l'apartheid con il sostegno di Nelson Mandela, forte di una rete di volontari e cooperanti tra le piu' articolate nel continente.
"Nei prossimi cinque anni faremo training ai leader studenteschi stringendo intese con i loro consigli negli atenei" spiega all'agenzia 'Dire' Vasu Gounden, fondatore e direttore dell'organizzazione, a Roma per una conferenza dell'Onu sull'Agenda 2030. "In parallelo rafforzeremo il legame con i dipartimenti universitari, condividendo rapporti, documenti e linee guida con i professori affinche' possano insegnare al meglio come gestire i conflitti".
A Roma Gounden ha anche messo a punto un'intesa con la Comunita' di Sant'Egidio su 'Global Peace', un'iniziativa di educazione al "dialogo inter-generazionale" che tocchera' cento citta', in Africa e non solo. Un focus di collaborazione particolare riguarderebbe poi la Repubblica Centrafricana, alle prese con le difficolta' di attuazione di un accordo di pace sottoscritto tra il febbraio e il marzo scorsi dal governo di Bangui con 14 fazioni ribelli.
Impegni, questi, che incrociano l'alleanza con gli studenti universitari. Gounden lo sottolinea rispondendo a una domanda sulle proteste di piazza degli ultimi mesi in Algeria e in Sudan, dove presidenti in carica da decenni sono stati costretti a lasciare. "In strada ci sono professionisti esasperati per i servizi che lo Stato non garantisce e poi tanti giovani, spesso laureati, quasi sempre disoccupati" sottolinea il direttore di Accord. "Lavorando con i ragazzi e gli studenti vogliamo assicurarci che le proteste non diventino distruttive e, allo stesso tempo, favorire il dialogo".
Il punto, insomma, non e' impedire le manifestazioni ma al contrario garantirne la sicurezza e il valore in chiave di dialettica democratica. Un'esigenza che nei prossimi anni sara' ancora piu' sentita, secondo Gounden: "Con la crescita esponenziale della popolazione, composta in stragrande maggioranza da giovani, e la parallela tendenza all'urbanizzazione, i conflitti si stanno spostando nelle citta' e rischiano di aumentare di intensita'".
Accord e' l'acrononimo di African Centre for the Constructive Resolution of Disputes. Nata agli inizi negli anni Novanta, in una fase decisiva culminata nella fine dell'apartheid e nelle elezioni democratiche in Sudafrica, l'ong e' divenuta la prima realta' non-governativa subsahariana a presentare il proprio lavoro di fronte al Consiglio di sicurezza dell'Onu. In Italia i progetti di Accord sono stati rilanciati durante una conferenza che si chiude oggi in Farnesina, centrata sull'Obiettivo di sviluppo sostenibile 16, "Pace, giustizia e istituzioni forti". L'appuntamento romano ha seguito il lancio ad Accra di 'Global Peace Inter-Generational Dialogue', il programma delle cento citta': a partecipare anche il presidente ghanese Nana Addo Dankwa Akufo-Addo e Graca Machel, vedova di Mandela e presidente del consiglio di amministrazione di Accord.
(Red/ Dire)