Roma, 30 mag. - Da Trento a Lampedusa, quattro percorsi per una sola marcia: si intitola 'Restiamo umani' e ha l'obiettivo di "mandare un messaggio chiaro alla politica".
La manifestazione, spiega alla 'Dire' l'attivista e ideatore John Mpaliza, di origini congolesi e residente a Trento, "e' una protesta nonviolenta contro le politiche di questo governo, ancora piu' dopo i risultati delle elezioni europee". Ma il messaggio e' rivolto anche alle forze di opposizione: "Con le loro divisioni, e con la scarsa attenzione dedicata ai piu' deboli, hanno lasciato il campo a quelli che governano oggi".
L'idea e' di coinvolgere "persone, associazioni, organizzazioni e reti, locali o nazionali" si legge nel documento di lancio dell'iniziativa. "Per ora hanno aderito piu' di 50 associazioni- rivela Mpaliza - ma siamo certi che lo faranno ancora in tantissimi".
Il percorso sara' appoggiato da comitati locali di sostegno, che al passaggio dei camminatori daranno vita a iniziative sui temi della marcia: "L'accoglienza, l'abbattimento dei muri, la costruzione di ponti tra le culture, i diritti per tutti e la 'legge (in)sicurezza' per citarne alcuni". In ogni citta' di passaggio, spiega Mpaliza, e' previsto un appuntamento pubblico in piazza in modo da poter "camminare insieme ai marciatori per un percorso significativo ma magari breve, per dare l'opportunita' a tutti di poter partecipare".
L'augurio e' arrivare, attraverso i tre mesi di incontri, a "proposte e idee" per una "resistenza attiva e positiva".
Nella lettera di presentazione della marcia, Mpaliza racconta anche l'episodio che ha ispirato la marcia "per denunciare il clima di odio, paura e discriminazione" in Italia. "Qualche mese fa, durante un viaggio in treno da Trento a Reggio Emilia - racconta l'attivista - ho assistito a una scena: un malcapitato viaggiatore, di origine straniera, doppiamente regolare in quanto provvisto di permesso di soggiorno per richiesta di asilo e di una tessera a scalare valida per i viaggi nei mezzi pubblici nei confini della Provincia autonoma di Trento, veniva strattonato e aggredito verbalmente dal capotreno".
La partenza e' fissata da Trento nel tardo pomeriggio di giovedi' 20 giugno 2019 (Giornata mondiale del rifugiato) e ha come destinazione finale Roma.
Nella capitale, spiega l'attivista, "l'idea e' di assistere all'Angelus di Papa Francesco, destinatario, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del manifesto che stiamo scrivendo".
Due liste, una dedicata alle adesioni e l'altra a chi intende partecipare alla promozione e all'organizzazione della marcia, sono aperte rispettivamente fino al 15 giugno e al 30 maggio.
Un crowdfunding e' stato lanciato di recente per finanziare le spese di viaggio dei camminatori. L'obiettivo e' raggiungere i 10mila euro: alla fine della marcia, tutti i fondi inutilizzati saranno destinati a progetti di solidarieta' per le popolazioni mozambicane colpite lo scorso marzo dal ciclone Idai.
(Red/ Dire)