Roma, 30 mag. - "La giustizia e' una questione davvero importante per un Paese come l'Afghanistan e rappresenta il cuore delle nostre riforme": cosi' alla 'Dire', Mohammad Farid Hamidi, attorney general del Paese centro-asiatico. Occasione dell'intervista e' la conferenza Onu in corso a Roma 'Peaceful, Just and Inclusive Societies: Sdg16 Implementation and the Path Towards Leaving No One Behind', in cui delegazioni da tutto il mondo dibattono da oggi fino a mercoledi' in Farnesina il modo in cui implementare il 16esimo punto dell'Agenda Onu di sviluppo sostenibile: 'Pace, giustizia e istituzioni solide'.
Come spiega il dirigente, il nodo e' "garantire l'accesso al sistema giuridico ai nostri cittadini. Per questo abbiamo stanziato fondi specifici e svilupperemo un piano d'azione della durata di cinque anni, volto a implementare riforme in particolare nel settore della giustizia. Una volta concluso questo piano ci aspettiamo che le persone potranno godere liberamente dei diritti umani, di uguaglianza di fronte alla legge nonche' libero accesso alla giustizia".
Ma quali sono le principali sfide per l'Afghanistan? "Il conflitto armato va avanti da oltre 40 anni e la principale sfida e' lo stato di diritto, oltre a quella della sicurezza" risponde Hamidi.
Il riferimento e' alla guerriglia del gruppo armato dei talebani, che tentano di riprendere il controllo delle istituzioni attaccando regolarmente obiettivi militari, ma anche civili. Tra gennaio e marzo 2019, secondo le Nazioni Unite ben 581 civili hanno perso la vita negli scontri.
A causa di tale instabilita' "molte persone sono costrette a vivere in zone remote, dove lo Stato fatica ad arrivare" dice Hamidi. La perdita di vite umane, sottolinea l'attorney general, riguarda anche gli operatori della giustizia: avvocati, procuratori, giudici e agenti delle forze di sicurezza. Per questo, sottolinea il dirigente, "noi restiamo fermamente impegnati nella tutela dei nostri cittadini".
Quanto alle donne, spesso vittime delle violenze dei guerriglieri ma anche di tradizioni oscurantiste, "in molte regioni la situazione e' decisamente migliorata e godono di diritti in accordo ai principi della nostra Costituzione" dichiara Hamidi.
Secondo l'attorney general, le donne "sono presenti ad ogni livello della vita sociale, specialmente nella giustizia, in qualita' di giudici". Anche in questo ambito, assicura Hamidi, "siamo fermamente impegnati nel lottare contro ogni tipo di violazione". Ecco perche' sono state istituite "unita' speciali in ambito poliziesco e giudiziario per combattere gli abusi".
Queste azioni, conclude l'attorney general, "provano l'impegno di cui il governo sta dando prova, anche nell'accogliere le istanze femminili".
(Red/ Dire)