Roma, 11 lug. - "La sentenza ha un'importanza storica: dopo quattro decenni l'ostinazione e il coraggio dei sopravvissuti e dei familiari degli scomparsi ha avuto ragione di fronte all'impunita', che aveva parzialmente retto in primo grado": cosi' oggi Amnesty International, sul verdetto emesso a Roma sul Piano Condor.
"Ieri - ricostruisce l'ong in una nota - la prima Corte d'assise d'appello di Roma ha comminato 24 ergastoli per il sequestro e l'omicidio di 23 cittadini origine italiana residenti in Bolivia, Cile, Peru' e Uruguay all'epoca delle dittature militari degli anni Settanta e Ottanta. Tali dittature avevano realizzato una vera e propria impresa criminale, denominata "Piano Condor", un accordo di cooperazione tra i servizi di sicurezza di vari paesi per catturare e far sparire attivisti, dissidenti e oppositori politici. Fra i condannati c'e' anche Jorge Nestor Troccoli, l'unico attualmente residente in Italia, ritenuto membro dell'intelligence uruguayana legata all'allora dittatura del suo Paese. Sono state confermate le condanne emesse in primo grado per l'ex presidente boliviano Luis García Meza Tejada, deceduto nel 2018: Luis Arce Gómez, ministro dell'Interno della Bolivia; Juan Carlos Blanco, ex ministro degli Esteri dell'Uruguay; il cileno Jeronimo Hernan Ramirez Ramirez; e l'ex presidente peruviano Francisco Rafael Cerruti Bermudez".
Ancora Amnesty: "La sentenza, che auspichiamo verra' confermata in Cassazione, ha un'importanza storica: dopo quattro decenni l'ostinazione e il coraggio dei sopravvissuti e dei familiari degli scomparsi ha avuto ragione di fronte all'impunita', che aveva parzialmente retto in primo grado".
Nella nota si riferisce infine di "una grande soddisfazione e un enorme apprezzamento a tutte le persone che hanno reso possibile, a distanza di tanto tempo, celebrare il processo e ottenere questo importantissimo verdetto".
(Red/ Dire)