Roma, 11 lug. - Piovono prese in giro sul New York Times: la "vecchia signora in grigio", quotidiano "liberal" per antonomasia, e' inciampato su un annuncio di lavoro per un corrispondente in Africa infarcito di stereotipi sul continente.
Poche righe, pare confezionate 18 mesi fa e rilanciate in questi giorni dal direttore dell'edizione internazionale Michael Slackman. Nell'annuncio si specifica che il neo-assunto dovra' inviare articoli "dai deserti del Sudan e dai mari dei pirati del Corno d'Africa fino alle foreste del Congo e alle spiagge della Tanzania". Sui temi si va avanti con logica binaria e semplificazioni, citando terrorismo, corsa alle risorse, conflitti armati e speranza.
Slackman si e' scusato via Twitter, sostenendo di aver ripreso un vecchio annuncio e averlo "letto in modo superficiale". Il New York Times, ha scritto il direttore, "vuole raccontare l'Africa non come stereotipo ma perche' conta". Sui social, pero', contestazioni e prese in giro si sono moltiplicate. Molte sono africane, e qualcuna e' pure video: come quella di Muwene Mwarania, che si fa largo tra le foglie di una giungla immaginaria sotto casa, o delle Lam Sisterhood, che a leggere di notizie "sorprendenti" fanno pure "boo".
(Red/ Dire)