Roma, 11 lug. - I giovani della diaspora africana possono vivere delle loro capacita' artistiche qui, in Italia? È per rispondere a questa domanda che e' stato ideato dalla cooperativa Ankafrikindi, con un festival che si e' aperto oggi a Roma, alla Citta' dell'altra economia.
Ankafrikindi e' una realta' transnazionale fondata da attori, produttori, registi, artisti e intellettuali con l'obiettivo "di mettere in relazione le eccellenze di origine africana presenti in Italia con quelle in Europa e in Africa", dice l'attrice e produttrice Balkissa Maiga, presidente della cooperativa.
Nata dalla fusione tra due parole del bambara e del more', lingue di Mali e Burkina Faso, Ankafrikindi vuol dire "la nostra integrita' africana". Un neologismo creato perche', come spiega la presidente, "vogliamo diventare uno snodo per la condivisione e la cooperazione culturale e artistica tra le due sponde del Mediterraneo". Sottolinea Maiga: "La diaspora e' ricca di arte e cultura: noi siamo ambasciatori di questa ricchezza che puo' produrre altra ricchezza".
E se da un lato e' vero che l'Africa ha bisogno d'acqua e di gente che scava pozzi per trovarla, osserva Maiga da un altro lato "ci serve anche la luce, per illuminare il pensiero africano, utile al progresso dell'umanita'".
Secondo la presidente, "gli artisti africani meritano di stare sulla scena mondiale". E il mercato in Africa c'e': viene ricordata l'Africa Fashion week, che ha fruttato 13,5 miliardi di dollari per gli operatori della moda; poi l'industria cinematografica trainata dalla produzione nigeriana di Nollywood - che di recente ha attirato anche Netflix. E poi la musica, la letteratura, le arti figurative.
Per sfruttare tutto il potenziale offerto dai settori della moda, dell'arte e dello spettacolo, pero', "si deve creare un partenariato win-win, che possa produrre benefici reciproci, tra Africa ed Europa".
Un'alleanza che coinvolga tutti: intellettuali, imprenditori, istituzioni e investitori. "Per colmare il gap che ci separa dal resto del mondo servono collaborazioni sinergiche e, in questo- dice Maiga - Ankafrikindi rappresenta un primo passo, piccolo ma deciso".
Tanti gli appuntamenti in programma nel cuore del quartiere Testaccio: incontri e dibattiti su temi come l'imprenditoria e il ruolo delle donne, concerti musicali, tra cui quello di Tartit, un gruppo tuareg del Mali. Quindi laboratori di danza, scultura, pittura e teatro, tenuti da esperti. Due cene multietniche ospitate dal ristorante 'Africa' - una stasera e una domani sera - daranno conto delle tradizioni culinarie africane. Il pubblico infine potra' visitare, negli spazi espositivi, le opere d'arte e i prodotti di artigianato tradizionale curati dalle realta' che hanno aderito al festival.
Il progetto e' stato sviluppato presso lo 'Spazio attivo' di Roma Casilina. Gode del supporto della Regione Lazio e di Lazio Innova, e del patrocinio del Primo municipio, nonche' delle ambasciate di otto Paesi: Mauritania, Mozambico, Mali, Niger, Senegal, Gabon e Costa d'Avorio presso la Fao. Sostegno anche da altre rappresentanze diplomatiche.
(Red/ Dire)