Roma, 4 lug. - Europa sotto accusa per un ex venditore di cammelli. Non un commerciante qualunque ma il capo dei temutissimi janjaweed, i "diavoli a cavallo" che incendiavano i villaggi del Darfur e che ora - come Forze di intervento rapido - sparano sui dimostranti che a Khartoum chiedono un governo guidato da civili.
La protesta, con lettera-appello al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e' stata firmata da decine di associazioni sudanesi ed eritree. Convinte che attraverso i programmi Ue di "esternalizzazione delle frontiere" l'ex cammelliere (generale) Mohamed Hamdan Dagolo detto Hemedti continui a ricevere milioni di euro.
Lui, incurante dell'accusa di aver fatto sparare sulla folla e lanciare decine di cadaveri da un ponte sul Nilo, lo ha appena confermato: "Proteggiamo gli europei dall'arrivo di milioni di migranti irregolari; lavoriamo per conto degli europei, difendiamo la loro sicurezza nazionale".
Ma potrebbe non essere finita qui. Il 6 luglio la Casa Bianca dovra' rispondere a una petizione che ha raccolto in pochi giorni migliaia di firme: la richiesta e' che Hemedti sia inserito nella lista globale dei "terroristi".
(Red/ Dire)