Roma, 27 giu. - "Mantenere fede alla strategia promossa da Paolo, che aveva dato vita a una programmazione per gli anni 2019-2021. Un solco gia' tracciato che proseguiremo". Il primo pensiero di Maura Viezzoli, gia' vicepresidente e recentemente nominata presidente dell'ong Cisp, va al suo predecessore Paolo Dieci, scomparso nel disastro aereo del 10 marzo in Etiopia.
"Ci conoscevamo da tanti anni - dice Viezzoli - e avevamo costruito insieme ad altri l'associazione".
Il Cisp, Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli, e' nato nel 1983 a Roma. Attivo in Africa, America Latina, Medio Oriente, Asia ed Europa, promuove progetti di aiuto umanitario e sviluppo inclusivo.
L'agenzia 'Dire' ha chiesto alla nuova presidente di illustrare priorita' e obiettivi dell'ong all'indomani dell'elezione con cui, oltre a lei, sono stati nominati il nuovo direttore, Sandro De Luca, il consiglio direttivo e il collegio dei revisori.
"Vogliamo proseguire nel lavoro ispirato all'Agenda Onu 2030" sottolinea Viezzoli. "Tra le priorita' c'e' la governance internazionale, che fa perno sul sistema delle Nazioni Unite e che dev'essere rafforzata e sostenuta, anche quando invitata a cambiare".
In secondo luogo, il tema della coesione europea. "Crediamo - dice la presidente - che anche un'ong che si occupa di cooperazione internazionale debba porsi il problema di lavorare per rafforzare la societa' civile e il dialogo per la costruzione di un'Unione Europea forte politicamente e anche piu' giusta, che affronti i temi della diseguaglianza al proprio interno".
Terzo ambito prioritario per il Cisp, quello del malessere sociale in Italia. "Vediamo - dice la presidente - che si alimenta una divisione tra classi sociali, gruppi linguistici e fasce diverse della popolazione. Pensiamo che sia fondamentale che come ong ci poniamo il problema di promuovere interventi di carattere territoriale che affrontino anche i temi legati all'integrazione e al legame tra comunita' ospitanti e migranti".
Rispetto a questi obiettivi, la presidente sottolinea l'importanza di sviluppare "alleanze con i tanti soggetti che si stanno muovendo sul nostro territorio" e di "lavorare molto nel settore dell'educazione".
Quarto punto, le migrazioni. "Riteniamo fondamentale, nei Paesi dove lavoriamo, ad esempio quelli africani, affrontare il tema del rischio della migrazione e aiutare quei Paesi a integrare i migranti" dice Viezzoli. "Come sappiamo e' l'Africa, e non l'Italia, il luogo dove avvengono davvero migrazioni massicce".
Infine, secondo la presidente, fondamentale e' il tema della cosiddetta accountability: "Non significa solo dare conto delle nostre attivita' a beneficiari, donatori, istituzioni in cui lavoriamo, organizzazioni locali e a tutti i portatori di interesse, ma anche discutere i nostri interventi, nella consapevolezza che in realta' non sono 'nostri'".
La parola d'ordine, a questo proposito, e' "ownership", ovvero la piena appropriazione dei processi di sviluppo da parte dei Paesi partner. "Come diceva Paolo - sottolinea Viezzoli - non abbiamo ospedali, scuole o centri sociali del Cisp ma solo centri, ospedali e scuole che sono delle popolazioni con cui lavoriamo".
(Red/ Dire)