Roma, 13 giu. - "L'Africa sta cambiando perche' offre oggi migliori condizioni per gli investimenti, maggiore stabilita' e sicurezza. Un altro elemento di cambiamento e' la maggiore consapevolezza da parte dei sistemi industriali, non solo di quello italiano, delle grandi potenzialita' e opportunita' offerte da questo continente". In un'intervista all'agenzia 'Dire' a margine dell'Eastern Africa Business Forum, organizzato oggi a Roma, Giovanni Ottati, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, sottolinea che le imprese italiane non possono mancare l'appuntamento con l'Africa.
"Restano alcune situazioni critiche che devono essere affrontate, come il terrorismo jihadista in Mali, Boko Haram in Nigeria e Camerun, la crisi in Libia e quella che si sta determinando in Sudan" dice Ottati. "Complessivamente, pero', il continente e' piu' stabile e sicuro".
Secondo Ottati, il nostro sistema industriale "puo' svolgere un ruolo determinante, perche' l'industria italiana, attraverso l'Africa, puo' recuperare il gap di competitivita' accumulato negli ultimi 20 anni". Ancora il presidente di Assafrica: "E' veramente la sfida di questo secolo per la nostra economia e industria. E' importante che gli imprenditori italiani abbiano una visione d'insieme del mercato africano".
Ottati delinea i tre corridoi strategici fondamentali per gli investitori italiani: "Il primo e' il Niger, un Paese di cerniera tra Golfo della Guinea e Mediterraneo; il secondo ha come hub principale l'Angola, punto di collegamento tra Atlantico, Brasile e Stati Uniti con Congo, Uganda e Tanzania; il terzo passa per Addis Abeba e va dall'Etiopia verso Sudan e Libia".
Nel corso del suo intervento all'Eastern Africa Business Forum, Ottati ha ricordato che le esportazioni italiane nel 2018 verso l'Africa orientale hanno raggiunto quota 700 milioni di euro, mentre le importazioni hanno toccato i 300 milioni, per un valore complessivo degli interscambi di un miliardo. Un dato, secondo il presidente di Assafrica, che riflette "una potenzialita' del mercato regionale che al momento non viene colta dal nostro sistema imprenditoriale".
Ottati ha infine sottolineato che la Cina, grazie ai cospicui investimenti nei porti di Mombasa e Dar es Salaam e nelle ferrovie africane, gode a sud del Sahara di un vantaggio competitivo che l'industria italiana e' chiamata a colmare.
(Red/ Dire)