Roma, 13 giu. - Le universita' sono polo per una cooperazione "non assistenzialistica", sintonizzata su una globalizzazione "che valorizzi le potenzialita' dei popoli": cosi' all'agenzia 'Dire' monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, su una conferenza che nella citta' abruzzese riunira' i rappresentanti di decine di atenei africani.
"Si terra' il 21 giugno, nel quadro del Secondo forum internazionale del Gran Sasso" ricorda monsignor Leuzzi, preannunciando la partecipazione di 35 rettori e circa 250 relatori. Secondo il vescovo, "con la Conferenza si vuole rilanciare una cooperazione intesa come disponibilita' a creare occasioni di formazione per favorire lo sviluppo soprattutto in Africa".
L'assunto e' che "in questo momento storico" e' importante "ricreare le condizioni perche' ogni popolo e ogni comunita' nel proprio territorio sia capace di progettare la propria esperienza sociale".
Secondo monsignor Leuzzi, "si tratta di rilanciare il senso di una globalizzazione che non emargina ne' soffoca le potenzialita' dei popoli ma al contrario le valorizzi e le proietti in una dimensione internazionale".
L'intervista si tiene a margine della presentazione della Conferenza dei rettori delle universita' africane, in programma a Teramo sul tema 'Tutela del patrimonio culturale e naturale e risorse attraverso la prevenzione: professioni attuali e nuove'.
Al centro dei lavori il concetto di "prevenzione", analizzato nelle sue implicazioni professionali e sul campo, in particolare nel contesto africano.
Una prospettiva chiave, secondo monsignor Leuzzi, sara' quella della "formazione delle nuove classi dirigenti". "A Teramo abbiamo gia' molti studenti africani e ci stiamo preparando a ospitarne di nuovi, anche tramite accordi con centri di ricerca specializzati come l'Istituto zooprofilattico" sottolinea il vescovo. "Vogliamo che, al rientro nei loro Paesi di origine, questi giovani portino un'esperienza nuova".
(Red/ Dire)