Roma, 24 gen. - Il ministro degli Affari esteri del Bangladesh Abdul Momen ha incoraggiato l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) affinche' acceleri le procedure di rimpatrio in Myanmar dei rohingya presenti sul territorio bengalese.
Occasione della richiesta, la presentazione delle credenziali al governo di Dhaka da parte di Steven Corliss, il nuovo rappresentante dell'Unhcr nel Paese.
Il rappresentante del governo ha sottolineato l'urgenza di ricondurre queste persone in condizioni "di sicurezza e dignita'", aggiungendo che la presenza di un cosi' alto numero di profughi - non meno di 700mila - mette a rischio la stabilita' interna della regione di Cox'z Bazar.
Intanto ieri e' iniziata la visita di tre giorni di Yanghee Lee, l'inviata speciale delle Nazioni Unite per il Myanmar. Le autorita' birmane non le hanno accordato il permesso di visitare lo Stato di Rakhine, da dove e' partito l'esodo dei rohingya e dove si consumerebbero le violazioni dei diritti contro questo gruppo etnico da parte dell'esercito birmano e di una milizia separatista locale.
Lee sta quindi incontrando i rifugiati nei campi profughi di Cox's Bazar e non sono previste dichiarazioni ai media fino alla conclusione della missione.
In autunno scorso le autorita' dei due Paesi hanno cercato di implementare l'accordo di rimpatrio dei rohingya, ma le persone si sono rifiutate di partire, nel timore di incorrere in nuovi pericoli per la propria vita una volta tornati nei villaggi di origine. La comunita' internazionale ha quindi sollecitato il governo del Myanmar a fornire maggiori garanzie di sicurezza.
(Red/ Dire)