Roma, 17 gen. - In Thailandia centinaia di persone, tra cui molti giovani, hanno manifestato contro il rinvio delle elezioni parlamentari, il quinto dall'insediamento al potere della giunta militare nel 2014 e dall'istituzione del National Council for Peace and Order (Ncpo).
Ieri, nuovi cortei si sono tenuti a Bangkok e in altre citta' e i manifestanti hanno lanciato un ultimatum al governo.
"Se entro venerdi' 18 gennaio non ci sara' un decreto reale nella gazzetta governativa che annunci l'avvio delle elezioni e la scelta di una data per il voto, considereremo che il governo dell'Ncpo avra' dimostrato nella maniera piu' chiara possibile la sua insincerita'" ha detto Sirawith Serithiwat, del gruppo Resistant Citizens, citato dal sito d'informazione indipendente locale 'Prachatai'.
Se i termini non saranno rispettati, avrebbe detto ancora l'attivista, "intensificheremo le proteste" dal giorno successivo, il 19 gennaio.
A inizio anno, il vice-primo ministro Wissanu Krea-ngam ha annunciato che le elezioni previste il 24 febbraio potrebbero essere posticipate per evitare che interferiscano con i preparativi per l'incoronazione del re Maha Vajiralongkorn, che si terra' il 4 maggio.
Dal 6 gennaio, centinaia di thailandesi sono tornati in piazza, per la prima volta da quando, a dicembre, il governo ha ritirato il divieto di tenere assembramenti di oltre cinque persone, che era in vigore dal 2015.
(Red/ Dire)