Roma, 10 gen. - Nelle Filippine, alcune recenti dichiarazioni del presidente Rodrigo Duterte hanno suscitato rabbia e indignazione da parte di molte filippine, tra cui le attiviste della rete di donne 'Gabriela'.
"È molto disturbate anche per Duterte vantarsi di aver provato, da minorenne, a violentare una cameriera" si legge in un comunicato diffuso su Facebook dall'organizzazione. "Questa dichiarazione sul crimine che avrebbe compiuto da ragazzo e' solo l'ultima di innumerevoli uscite in cui si vanta di commettere crimini palesi contro le donne e il popolo- aggiungono le attiviste- Il presidente e' indegno della sua posizione, si dimetta".
I fatti risalgono al 29 dicembre scorso, quando, parlando alla folla radunata in una palestra di Kidapawan, Duterte ha raccontato di aver confessato a un prete, da giovane, le violenze che aveva fatto alla sua cameriera di famiglia.
Come in altri casi, la storia e' stata smentita pochi giorni dopo: oggi il sito d'informazione Rappler riporta le parole del portavoce del presidente, Salvador Panelo. Secondo quest'ultimo, "e' una storia esagerata, per drammatizzare l'ipocrisia della persona a cui mi riferivo". Secondo la versione di Panelo, Duterte intendeva, con la sua storia, evidenziare gli abusi dei preti nella sua citta' natale, Davao, e anche "divertire il pubblico".
Non e' la prima volta che Duterte rilascia dichiarazioni e compie gesti considerati ostili nei confronti delle donne: lo aveva fatto, ad esempio, in un campo militare la scorsa primavera, lasciando intendere che i soldati erano autorizzati a violentare fino a tre donne. Lo scorso inverno aveva invitato i soldati a sparare alle donne ribelli comuniste "nella vagina, per farle diventare inutili", l'estate scorsa aveva baciato una lavoratrice sulle labbra dopo averla fatta salire sul palco durante un comizio.
(Red/ Dire)