Roma, 28 feb. - Un clima di violenza verbale e intolleranza nei confronti dei giornalisti, accusati di diffondere "notizie tendenziose", sta segnando il passaggio elettorale in Senegal: cosi' all'agenzia 'Dire' Chiara Barison, cronista e sociologa padovana volto a Dakar di 'Tfm', l'emittente televisiva del cantante Youssou N'Dour.
"Da ieri il clima via social e' teso" denuncia Barison all'indomani delle consultazioni presidenziali. "Molte le critiche anche aspre e violente indirizzate a televisioni locali e internazionali, accusate di dare informazioni tendenziose sui risultati, da parte di sostenitori di candidati dell'opposizione".
Secondo la giornalista, e' in corso "un attacco alla stampa virulento, che non e' un bel segnale per un Paese civile e tollerante come il Senegal".
Stando ai primi risultati, i candidati piu' votati sono il presidente uscente Macky Sall e a seguire gli oppositori Idrissa Seck e Ousmane Sonko. Secondo il primo ministro Mohammed Dionne, il capo dello Stato avrebbe pero' ottenuto piu' del 50 per cento dei consensi, abbastanza per essere eletto senza bisogno di un ballottaggio il 24 marzo.
Per i dati definitivi sara' necessario aspettare domani ma, sottolinea Barison, a preoccupare e' il clima: "La speranza e' in un discorso maturo e responsabile da parte dei candidati che richiami alla calma e alla moderazione dei toni. Molti giornalisti locali, dal canto loro, hanno denunciato con forza questo clima di violenza verbale nei confronti della categoria".
Il Senegal e' considerato uno dei Paesi piu' stabili d'Africa, anche per le alternanze al potere favorite dalle elezioni, da ultimo nel 2012. Ad alimentare polemiche in vista del voto di ieri ha contribuito l'esclusione di due candidati di peso, Karim Wade e Khalifa Sall, entrambi finiti nel mirino della magistratura e condannati in processi per corruzione.
(Red/ Dire)