Roma, 19 dic. - 'Wajinga Nyinyi', in lingua swahili "siete pazzi": a cantarlo e' il rapper keniota Kennedy Ombima, in arte King Kaka, che nel suo ultimo singolo lancia un atto di accusa a tutta la classe politica del Kenya. Il pezzo, pubblicato venerdi' e subito diventato il tema piu' discusso sui social, ha generato un'ondata di critiche ma anche di manifestazioni di supporto, mentre l'autore ha denunciato su Twitter di aver ricevuto minacce di morte.
Le parole in rima del musicista accendono i riflettori su inefficienza, promesse non mantenute e corruzione nel Paese governato dal presidente Uhuru Kenyatta, il tutto accompagnato da nomi, cognomi e soprannomi. Non mancano le critiche agli elettori, pero', come riporta il sito d'informazione locale 'Ureport', che per il rapper continuano a scegliere gli uomini sbagliati e sono tra i principali responsabili delle loro stesse sfortune.
Due giorni dopo l'uscita del pezzo il rapper ha scritto sui social di aver ricevuto minacce e ha chiesto ai suoi supporter di "pregare per lui", senza dare ulteriori dettagli. Secondo la stampa locale il noto avvocato costituzionalista Ahmednasir Abdullahi ha fatto sapere che difendera' il musicista in tribunale qualora ce ne fosse bisogno.
Ezekiel Mutua, presidente del Kenya Film and Classification Board (Kfcb), societa' a gestione statale che disciplina la distribuzione dei contenuti artistici nel Paese, ha fatto sapere "che non prendera' provvedimenti" nei confronti di King Kaka. Il dirigente, sentito dal quotidiano locale 'The Standard', ha inoltre sottolineato che l'uscita della canzone "e' la prova che siamo un Paese democratico".
La politica ha reagito nei modi piu' diversi. La parlamentare del partito Orange Democratic Movement (Odc), Esther M Passaris, ha accusato il rapper di "non avere idea di cosa parla" rispetto alle sue critiche su alcuni progetti del ministero della Sanita' rivolti alle donne.
Per l'ex candidato alla presidenza Mwalimu Abduba Dida, invece, la canzone e' da considerarsi "un pezzo d'arte militante".
(Red/ Dire)