Roma, 12 dic. - "Io credo che in Libano il nostro sistema politico abbia fallito. Non solo le giovani generazioni, ma tutti nel Paese protestano perche' avvertono un malessere forte". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e degli emigrati del Libano, Gebran Bassil, intervenendo a Roma ai Med Dialogues 2019.
Secondo il ministro, in Libano "non manca la democrazia o i diritti umani, c'e' tanto di questo", ma le grandi manifestazioni anti-governative degli ultimi tempi si spiegano col fatto che le persone "vogliono dignita', cambiamenti economici e nuove elezioni". Ancora Bassil: "Le recenti proteste non sono una crisi ma un'opportunita': se riusciamo a sconfiggere la corruzione e la pessima situazione economica e finanziaria che stiamo attraversando potremo farcela".
L'importante, secondo il ministro, "e' impedire a forze esterne di intervenire o la situazione si trasformera' in un incubo". Bassil ha detto che nel Vicino Oriente ci sono Paesi "che intervengono nelle crisi per risolvere attraverso il Libano altri problemi regionali, mentre noi vogliamo che queste proteste diano origine a una nuova primavera per il Libano".
Il riferimento e' ai moti del 2005, che permisero il ritiro delle truppe siriane e nuove alleanze politiche interne che rilanciarono il Paese, anche sul piano economico, dopo anni di guerra civile.
Il ministro ha evidenziato infine l'importanza della tolleranza religiosa: "Va incoraggiata. Le persone non devono scontrarsi per il credo religioso o l'appartenenza etnica".
I Med Dialogues sono organizzati dall'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) in collaborazione col ministero degli Affari esteri.
(Red/ Dire)