Roma, 5 dic. - Secondo il Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene dell'Honduras (Copinh), la famiglia Atala, una delle piu' ricche e influenti del Paese, dovrebbe essere condannata come "mandante morale" dell'omicidio di Berta Caceres, attivista uccisa il 2 marzo 2016 dopo anni di mobilitazione contro la costruzione della diga Agua Zarca sul fiume Gualcarque, nel nord del Paese.
Lunedi' una corte honduregna ha condannato a pene comprese tra i 30 e i 50 anni sette persone colpevoli nell'omicidio di Caceres, che e' anche fondatrice del Copinh. Tra queste ci sono gli esecutori materiali, ma anche due dirigenti della Desarollo energetico (Desa), la compagnia locale che si e' occupata del progetto della diga idroelettrica, finanziato anche da diversi attori internazionali, accusate di aver partecipato all'omicidio.
Secondo Bertita ZĂșniga, figlia dell'ambientalista e coordinatrice del Copinh da lei fondato, pero', mancano all'appello gli Atala, famiglia piu' facoltosa dell'Honduras e sostanziosa parte del consiglio d'amministrazione di Desa.
In una nota diffusa dal Consiglio si legge: "Esistono prove sufficienti per processare e condannare esponenti della famiglia Atala per l'assassino di Berta Caceres. Il pubblico ministero deve smettere di cercare scuse e procedere".
(Red/ Dire)