Roma, 5 dic. - Dagli scout a 11 anni nella sua Foggia al servizio per i migranti nello Sprar di Bologna, fino all'impegno all'estero, al fianco delle lavoratrici dell'Etiopia: e' la parabola di Giampaolo Longhi, 32 anni, vincitore del Premio volontario internazionale Focsiv 2019, conferito oggi a Roma.
"Tante di queste ragazze sono state vittime di schiavitu'" spiega all'agenzia Dire raccontando del suo impegno: "Il nostro lavoro e' aiutarle a costruirsi un futuro, riqualificandole sul piano professionale affinche' una volta rientrate in patria possano reintegrarsi". Longhi e' in Etiopia con Comunita' volontari nel mondo (Cvm), una ong della rete della Federazione organismi cattolici servizio internazionale volontario (Focsiv) che opera nel Paese africano dal 1980.
Durante la cerimonia di premiazione, all'Istituto Vaccari, e' mostrato un video con i volti delle ragazze. "Vanno via a causa delle difficolta' economiche, ancora minorenni, affrontando viaggi pericolosi" dice il cooperante: "In tante si dirigono in Paesi arabi dove finiscono per lavorare come schiave, senza alcuna tutela".
Secondo Longhi, per chi riesce a rientrare "la sfida e' integrarsi, crearsi opportunita' per avere una propria vita nelle regioni di origine". Con la Dire il cooperante parla anche di una campagna per i rimpatri avviata ad Addis Abeba dal governo di Abiy Ahmed, di recente insignito del Premio Nobel per la pace.
"L'Etiopia sta facendo leva su accordi bilaterali che garantiscano tutele in alcuni dei Paesi verso i quali c'e' una migrazione forte" dice Longhi. "A oggi queste intese sono pero' solo tre, troppo poche, e accade allora che siano organizzati rimpatri di ragazze in difficolta' per scoraggiare la scelta di canali illegali".
Nato a Foggia, scout dall'eta' di 11 anni, Longhi si e' laureato in Economia aziendale nella sua citta'. Poi ha studiato gestione di fondi europei, frequentando a Varsavia un master in "project management". La tappa successiva e' Bologna, dove lavora con la cooperativa Camelot, impegnata per l'integrazione. Longhi segue in particolare il Progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, e il Fami, il Fondo asilo, migrazione e integrazione.
Un percorso che ha trovato forme ed energie nuove in Etiopia, sottolinea Longhi: "Vogliamo creare reti di associazioni di lavoratrici domestiche che promuovano la tutela dei propri diritti; poi bisogna far si' che il governo adotti la Convenzione dell'International Labour Organization e che sia costituita una rappresentanza, all'interno del sindacato nazionale, che sia di garanzia".
(Red/ Dire)