Roma, 25 apr. - Non si arrestano le proteste in Algeria, dove anche quest'oggi i manifestanti si sono dati appuntamento per un nuovo sit-in.
Bersaglio delle marce pacifiche stavolta e' il capo dell'Unione generale dei lavoratori (Ugta), Abdelamdjid Sidi Said.
Il segretario generale dal 1997 e' ritenuto uno degli uomini piu' prossimi all'ex presidente Abdelaziz Bouteflika: non solo ha sempre sostenuto le varie candidature del capo dello Stato - rimasto al potere per 20 anni - ma gli viene anche contestato un atteggiamento conciliante nei confronti delle politiche sociali del governo.
"Mafioso", "vattene via" e "liberate il sindacato" e' quanto si puo' leggere sui cartelli portati dai manifestanti, sulle immagini che circolano sul web. L'Ugta e' l'unico sindacato nazionale finora riconosciuto dal governo.
Piu' in generale vari esponenti del movimento popolare continuano a chiedere le dimissioni del presidente ad interim Abdelkader Bensalah e del primo ministro Noureddine Bedoui.
Sempre davanti al ministero della Cultura, si e' radunato un gruppo composto da attori, artisti e lavoratori della cultura per chiedere che i fondi destinati alla promozione artistica siano ricalcolati, dopo quelli che definiscono 20 anni di "malagestione".
Ieri, gli universitari erano tornati a marciare pacificamente nel centro di Algeri sia per festeggiare le dimissioni del presidente del Consiglio costituzionale Tayeb Belaiz, che chiedere agli altri vertici istituzionali di fare altrettanto. E tra i profili social degli algerini continua a circolare un video di pochi giorni fa che mostra manifestanti intonare 'Bella Ciao', cantando prima alcune strofe in italiano e poi in arabo.
(Red/ Dire)