Roma, 18 apr. - Annalisa e' una ragazza toscana, fiorentina ("doc"), studentessa in Economia e sviluppo. Annalisa Ramos Duarte ha 25 anni ed e' figlia di immigrati, originari di Capoverde.
Intervenuta presso il Cnel a un incontro organizzato mercoledi' dall'Agia, l'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza, ha raccontato la sua storia di italiana di seconda generazione, difficolta' comprese.
"Ho 25 anni e sono fiorentina doc- ha raccontato all'agenzia Dire, a margine dell'evento- Come ho vissuto la vita da italiana di seconda generazione? Non ho avuto troppe difficolta' in generale, sono sempre stata circondata da gente grandiosa che non si ferma alle apparenze. Le difficolta' le ho incontrate alle medie. In quel periodo sono tornata con i miei genitori da Capo Verde, dov'ero tornata per un po', e ho dovuto reintegrarmi, ho dovuto recuperare la lingua. Ho trovato difficolta' perche' avevo una professoressa di italiano che mi aveva relegato in un gruppo di stranieri per l'alfabetizzazione. C'erano altri ragazzi, li' mi sono trovata spaesata, mi ha messo in un gruppo di stranieri mentre io sono italiana. Non sapevo a chi appartenere. Per me non dovevo avere compiti speciali o semplici rispetto al resto della classe. L'ho trovato ingiusto, pure per gli altri. Era come una ghettizzazione".
Mai, pero', e' stata vittima di casi di razzismo. Mai, o quasi: "Ero alle elementari, i bambini sono un caso complicato, hanno un linguaggio molto diretto e a volte crudele". Oggi, pero', "ho fiducia nei giovani, spero che l'Italia diventi un paese piu' aperto".
A partire da Firenze: "Che non sento piu' sicura. Mentre cammino penso che potrei passare vicino a qualcuno che quel giorno ha deciso di sparare ai neri. Non mi sento sicura, non possiamo chiudere gli occhi". La speranza e' che "in un paio di anni la mentalita' italiana si sposti verso il coinvolgimento del diverso".
(Est/Dire)