Roma, 4 apr. - "I giovani avvocati dell'Aiga sono tutti con la collega Nasrin Sotoudeh": cosi' in una nota diffusa dalla stessa associazione, in solidarieta' con la donna iraniana recentemente condannata a 148 frustate e a 33 anni di carcere, a cui se ne aggiungono cinque relativi a una sentenza del 2016.
Per Sotoudeh, ricordano gli avvocati, le accuse sono tutte "ingiuste" e "fondate sulla sua attivita' professionale". L'Aiga fa sapere inoltre di essersi mobilitata "chiedendo al ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi una presa di posizione ferma e decisa in favore di Nasrin". La donna, per l'associazione, "ha fatto della lotta per i diritti umani un baluardo della sua professione, condannando una giustizia che si mostra nella sua illogica volonta' di mortificare e mistificare il piu' banale senso di umanita'".
"In uno Stato di diritto - si sottolinea ancora nella nota - non e' ammissibile la condanna di un avvocato colpevole solo di aver adempiuto al proprio mandato di difensore, tenuto conto che la professione forense e' l'unico vero strumento che garantisce ai cittadini la difesa dei propri diritti".
Gli avvocati continuano: "L'Iran, mediante l'adesione (1976) al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici stipulato dalle Nazioni Unite ha riconosciuto l'esistenza delle liberta' civili e politiche in capo all'essere umano libero, realizzabile attraverso la creazione delle condizioni che permettano a ciascuno il godimento dei propri diritti civili e politici". Secondo l'Aiga, "l'atteggiamento repressivo assunto nei confronti dell'avvocato Nasrin Sotoudeh rende la sottoscrizione di questo patto internazionale carta straccia".
(Red/ Dire)