Roma, 27 set. - Il governo dell'Indonesia, primo produttore di olio di palma al mondo, ha deciso di sospendere per tre anni la concessione di nuove terre da impiegare nella coltivazione di questo controverso prodotto.
Ingenti gli introiti - anche in termini fiscali - provenienti da tale olio vegetale, impiegato nell'agroalimentare, in cosmetica e anche come combustibile. Tuttavia Jakarta intende concentrarsi sulla sostenibilita' delle piantagioni gia' esistenti, tutelando anche i piccoli coltivatori, e sul rispetto dell'ambiente.
La domanda di olio di palma e' cosi' alta da aver spinto molti agricoltori a dedicarsi a questo settore, con danni gravi pero' in termini ambientali. Il rischio piu' frequente e' il disboscamento e i roghi dolosi per ottenere piu' terre coltivabili, con costi alti in termini di gas serra.
Per questo il Forum indonesiano per l'Ambiente (Walhi) ha diffuso una nota in cui esprime entusiasmo per questo "primo passo" compiuto dal governo nel "riorganizzare la gestione delle risorse naturali, in particolare nel settore delle piantagioni di olio di palma". Quindi ha incoraggiato ulteriori iniziative, come investimenti a sostegno dei piccoli coltivatori, controlli piu' severi circa l'applicazione delle norme ambientali, interventi di ripristino nelle aree il cui ecosistema e' stato danneggiato, e infine l'adozione di una moratoria di 25 anni, come proposto dal Forum.
(Vig/Dire)