Roma, 27 set. - "L'Italia investe politicamente sulle diaspore, per parlare molti linguaggi, con una visione prismatica del mondo" sottolinea Emanuela Claudia Del Re, vice-ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
L'occasione, nella sede romana dell'agenzia 'Dire', e' la presentazione della seconda edizione del Summit delle diaspore.
La voce di Del Re e' una delle tante a evidenziare la necessita' di proseguire e rafforzare il cammino del Summit, avviato nel Centro congressi dei Frentani il 18 novembre 2017 con centinaia di associazioni, ong e imprenditori e con il sostegno dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics).
"Bisogna lavorare con le giovani generazioni - scandisce il vice-ministro - e investire sul futuro nei Paesi d'origine cercando di far si' che ci sia una vita migliore per tutti". Il riferimento, per il Summit, in programma a Milano il 15 dicembre ma preparato gia' nelle prossime settimane da incontri con associazioni e imprenditori migranti in 12 citta', moduli di formazione e appuntamenti culturali, e' la legge 125/2014 che ha riformato la Cooperazione italiana.
"Ora esiste una rete, possiamo solo crescere" sottolinea Emilio Ciarlo, responsabile Rapporti istituzionali e comunicazione di Aics, ente finanziatore dell'iniziativa.
L'assunto e' che l'appuntamento 2018-2019 sia parte di una visione piu' generale, declinata dalla Cooperazione su una pluralita' di progetti, dal sostegno alle migrazioni di ritorno fino all'integrazione e all'accesso al welfare.
Temi rilanciati da Tatiana Esposito, direttore generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione presso il ministero del Lavoro. Convinta, come Del Re, che "la bidirezionalita' degli investimenti per lo sviluppo e' fondamentale" e che "le politiche vanno rivolte sia alle comunita' migranti che a quelle di accoglienza".
Le prossime tappe, conferma Ada Ugo Abara, project assistant del Summit, sono previste gia' il mese prossimo: "Il primo degli incontri territoriali si terra' a Genova il 13 ottobre e andremo poi a nord e a sud, senza dimenticare le isole, con Cagliari e Palermo".
Il percorso e' sostenuto su un piano finanziario anche dalla Fondazione Charlemagne e dalle Fondazioni for Africa Burkina Faso, realta' no profit in prima fila nell'auspicare e nel sostenere un maggior coinvolgimento delle ong. Il contesto e' pero' delicato sul piano dell'informazione, avverte Nico Perrone, il direttore della 'Dire': "Ci mettiamo al servizio di una narrazione nuova, anzitutto sull'Africa, andando oltre gli stereotipi al negativo che invadono le tv".
A far la sintesi, di fronte a una platea italiana, afroitaliana e migrante, tra voci e radici dal Burkina Faso a Capo Verde, dalla Nigeria all'Eritrea, dalla Moldavia all'Albania, e' il coordinatore del Summit Cleophas Dioma: "Quest'anno piu' che mai vogliamo esserci, conoscerci e costruire, perche' facendo rete e come attori della Cooperazione il nostro impatto cresce sia in Italia che nei nostri Paesi d'origine".
(Vig/Dire)