Ambiente, esperti: Brasile, l'Amazzonia minacciata da Bolsonaro
Deforestazione gia' in crescita, ma "peggio puo' ancora venire"
Roma, 25 ott. - Il prossimo 28 ottobre, il Brasile vota anche per decidere il destino della foresta amazzonica. È quanto emerge dallo studio di quattro ricercatori apparso oggi sul sito di notizie sull'ambiente 'Mongabay'.
Secondo l'articolo, infatti, il programma presentato dal candidato di estrema destra Jared Bolsonaro comporterebbe un grave aumento della deforestazione, gia' in crescita da alcuni anni.
"Dopo la prima tornata elettorale- e' la ricostruzione della rivista on-line- Bolsonaro ha promesso che, se sara' eletto, ammorbidira' le leggi per la salvaguardia dell'ambiente, chiudera' il relativo ministero, aprira' le riserve indigene alle industrie del settore estrattivo e si ritirera' dall'accordo di Parigi.
In piu', ong internazionali come Greenpeace e il Wwf sarebbero bandite dal Paese".
"Se le protezioni ambientali fossero rimosse dal prossimo presidente brasiliano- stimano i ricercatori- la perdita media annua di foreste vergini in Amazzonia potrebbe rapidamente salire a 25.600 chilometri quadrati all'anno, ossia un incremento del 268% rispetto al 2017".
"Tra la seconda meta' del '900 e i primi anni del 2000 la foresta amazzonica stava scomparendo a gran velocita' (27.772 chilometri quadrati nel 2004), facendo del Paese il leader mondiale nella deforestazione e uno dei principali responsabili di emissioni di gas serra- ricorda ancora lo studio - Poi, a partire dal 2005, la deforestazione annuale ha inziato a diminuire rapidamente, scendendo fino a 4.575 chilometri quadrati nel 2012". Da allora, pero', e' tornata ad aumentare. Ma il peggio, avvertono gli esperti, "potrebbe ancora venire".
(Gif/Dire)
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