Appello: Nessuna prosperita' condivisa senza parita' nella mobilita'
Roma, 25 ott. - L'accordo di libero scambio 'Aleca', in via di negoziazione tra l'Unione Europea e la Tunisia, rischia di danneggiare i diritti sociali dei cittadini del Paese maghrebino: e' quanto afferma lo studio di una delle principali ong locali.
Il rapporto 'Percezione dell'Accordo di libero scambio completo e approfondito (Aleca)', pubblicato dal Forum Tunisino per i Diritti Economici e Sociali, basato su interviste ad attori dell'economia locale ed esperti, solleva in particolare delle perplessita' sulle conseguenze dell'intesa nei settori agricolo e sanitario.
Per quanto riguarda il primo "in caso di apertura totale (al mercato Ue, ndr) numerose aziende agricole potrebbero essere costrette a chiudere davanti alla concorrenza europea. Questo riguarda soprattutto il settore dei cereali, del latte e della carne", denuncia il report. In Tunisia, "le grandi aziende equivalgono alle piccole aziende europee, quindi il problema riguardera' tutti gli operatori- prosegue lo studio- la concorrenza non potra' essere equa, tenuto conto delle disparita' in termini di risorse umane, tecnologiche e naturali".
La situazione rischia inoltre di peggiorare a causa del cambiamento climatico, a cui l'agricoltura tunisina e' particolarmente esposta.
Anche nel settore sanitario l'accordo genera sentimenti contrastanti: "Quando la formula di un medicinale diventa pubblica, le aziende di farmici generici possono riproporlo a prezzi inferiori. Ora l'Aleca conta di permettere ai creatori di medicinali di beneficiare di un allungamento dei loro brevetti, che durano gia' 20 anni- si legge ancora nel rapporto- D'altra parte, un migliore accesso al mercato europeo e' visto come un'evoluzione positiva perche' persistono alcune barriere, come la possibilita' di vendere farmaci direttamente in Francia".
In conclusione, "al di la' di aspetti che minacciano la sovranita' tunisina, in particolare l'arbitrato tra investitori e stati - scrive il relatore dello studio Marco Jonville- l'Unione Europea dovrebbe essere pronta ad accettare le principali rivendicazioni tunisine. Oggi, in questo senso, la questione della mobilita' e' centrale. Una condizione necessaria affinche' il partenariato sia equo tra le due parti e' la reciprocita' in termini di attribuzione dei visti. Domani, la protezione dei settori strategici dell'agricoltura, la non apertura dei mercati pubblici o la soppressione del potenziamento della proprieta' intellettuale dovrebbero essere al cuore delle rivendicazioni di Tunisi. Se e' sincera e cerca realmente una 'prosperita' condivisa' - conclude lo studioso - l'Europa dovrebbe accettarle senza discutere".
(Gif/Dire)