Roma, 18 ott. - In Gambia e' stata istituita la Commissione verita', riconciliazione e riparazioni, incaricata di indagare sui presunti crimini commessi dall'ex presidente Yahya Jammeh durante i suoi 22 anni di presidenza, e da membri del suo esecutivo. Una notizia accolta con entusiasmo dall'attuale presidente Adama Barrow, che in una serie di Tweet ha definito l'iniziativa "un pilastro fondamentale del piano di sviluppo nazionale. Sono profondamente lieto di aver compiuto un altro passo storico verso la verita' e la riconciliazione nel Paese".
Un'azione utile anche "a riflettere e rendere omaggio alle innumerevoli vittime degli ultimi ventidue anni. Persone che si sono sollevate contro la tirannia e per la ricerca della liberta', anche a costo della vita". Quindi Adama Barrow ha espresso il proprio auspicio, affinche' tale Commissione "fornisca l'opportunita' di forgiare con determinazione un popolo unito nelle sue diversita', con la convinzione comune che possiamo mettere da parte le nostre differenze e affrontare il nostro passato. Mentre intraprendiamo questo viaggio, diciamo insieme: 'Mai piu''".
Secondo Reed Brody dell'organizzazione Human Rights Watch, negli anni del governo Jammeh centinaia di persone sono state "torturate o violentate in carcere, fucilate per aver manifestato pacificamente, costrette a partecipare a finti programmi per il trattamento dell'Hiv". Brody fa riferimento alla campagna di 'cure miracolose' lanciata da Yahya Jammeh, in cui si calcola che 9mila persone - tra malati e non - furono costrette a rinunciare ai farmaci ufficiali e utilizzare "rimedi fatti in casa", stando alle testimonianze raccolte dalla ong statunitenese Aids-Free World. Con il risultato che in molti morirono, mentre i dati circa la diffusione del virus furono compromessi, come ha denunciato UnAids, l'agenzia delle Nazioni Unite epr la lotta all'Hiv/Aids nel mondo. Altra conseguenza, l'aumento dello stigma sociale contro chi ha contratto il temibile morbo.
"Oggi sappiamo molto di piu' sui crimini compiuti dal governo Jammeh di quanto non sapessimo un anno fa. Quando la Commissione avra' ascoltato tutte le vittime, avremo a disposizione un quadro ancora piu' completo", ha aggiunto Reed Brody, responsabile di Hrw.
Sulla vicenda delle "cure fake", a fine maggio tre cittadini hanno presentato ricorso presso l'Alta corte di giustizia, per i danni subiti. I tre hanno spiegato che a causa delle false medicine assunte, la loro salute e' peggiorata, e hanno dichiarato di aver anche assistito alla morte di varie persone che come loro erano state inserite nel programma nazionale.
Infine hanno spiegato che per paura di subire ritorsioni, all'epoca dei fatti nessuno - ne' tra i medici, ne' tra i pazienti - aveva il coraggio di denunciare quanto stava avvenendo, confermando che le cure erano efficaci.
L'ex presidente Jammeh, salito al potere con un colpo di stato nel 1996, e' stato sconfitto alle urne da Adama Barrow a fine 2016. Al momento e' in esilio in Guinea equatoriale.
(Alf/Dire)