Roma, 4 ott. - La citta' di Masaya, in Nicaragua, torna a far parlare di se', dopo che una parte dei cittadini hanno deciso di sospendere le celebrazioni dedicate a San Geronimo in segno di protesta per le uccisioni di dimostranti durante i cortei degli ultimi mesi contro il governo.
La stampa locale ricorda che dal 30 settembre fino a novembre i nicaraguensi organizzano ogni domenica iniziative in onore del santo, amato dai fedeli per aver tradotto la Bibbia e per una capacita' miracolosa di "curare senza medicine".
Masaya e' il centro di questo culto e gli eventi, tra cui processioni, balli e concerti di musica popolare, attirano sia nicaraguensi che visitatori stranieri. Masaya e' stata pero' anche il cuore delle proteste contro il governo, partite da Managua lo scorso aprile. La mobilitazione di piazza, per chiedere le dimissioni del presidente Daniel Ortega ed elezioni entro il prossimo anno, ha innescato la reazione di polizia e esercito e l'avvio di una vasta operazione delle forze di sicurezza. Se l'esecutivo ha motivato l'intervento con l'esigenza di eliminare "gruppi armati terroristi" finanziati dall'estero e dalle opposizioni per "rovesciare il governo", le organizzazioni della societa' civile hanno denunciato un uso eccessivo della forza nonche' l'impiego di proiettili reali contro i civili.
Negli ultimi mesi, nel complesso, in Nicaragua sarebbero stati uccisi oltre 300 manifestanti.
Per questo il parroco della chiesa di San Geronimo ha deciso che la statua di 30 metri dedicata al santo non lascera' il suo posto: portarla per le strade in processione e' la celebrazione principale. All'iniziativa di protesta hanno aderito in molti, ma non i cittadini del movimento sandinista di Ortega, che hanno fatto sfilare una copia della statua, seguiti dalla banda e da poliziotti in tenuta antisommossa.
(Red/ Dire)