Anche da Italia adesioni a petizione su piattaforma change.org
Roma, 22 mar. - Ha sfiorato le 51mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org per liberare Hamed bin Haydara, membro di una minoranza religiosa arrestato dalle autorita' dello Yemen quattro anni fa e ora condannato alla pena capitale. Responsabili dell'iniziativa la comunita' Baha'i in Italia, che fanno appello al parlamento e al governo italiano di intervenire. Inoltre, per dare maggior risonanza alla campagna, invita a condividere la vicenda sui social attraverso l'hashtag #HamedLibero.
Hamed bin Haydara, come spiega in una nota Neda Parsa, presidente dell'Assemblea spirituale nazionale della comunita' Baha'i d'Italia, e' membro della comunita' Baha'i e sarebbe stato "ingiustamente imprigionato quattro anni fa e condannato a morte in Yemen solo e soltanto per il suo credo religioso". Le quasi 51mila firme raccolte "e' un risultato straordinario, che dimostra la vicinanza degli italiani a questo drammatico caso.
Rivolgiamo, quindi, di nuovo a tutti i rappresentanti del nuovo Parlamento, delle istituzioni e del mondo delle associazioni l'appello a prendere pubblicamente posizione e a unirsi alla mobilitazione".
Dopo tre anni in attesa di giudizio, riferisce ancora Parsa, "dall'aprile 2016 Hamed e' stato convocato in tribunale per 14 udienze, ma gli e' stato concesso di presenziare solo a tre di esse. Una delle imputazioni mosse a carico di Hamed da parte dei suoi accusatori e' di 'aver dimostrato un elevato livello di moralita', tramite il quale si e' conquistato la fiducia dei suoi concittadini'. L'unica colpa di cui si e' macchiato Hamed e' di essere un credente Baha'i".
Tale fede, ricorda infine il portavoce in Italia, "e' l'espressione religiosa geograficamente piu' diffusa al mondo dopo il cristianesimo con otto milioni di credenti, e professa l'esistenza di un unico Dio, la pace, la tolleranza, l'unita' dei popoli, la parita' tra uomo e donna, il rifiuto di ogni forma di violenza e il superamento di qualsiasi frammentazione razziale, politica e sociale".
(Red/ Dire)