Roma, 22 mar. - Boko Haram nella mattinata ha riportato a Dapchi, cittadina nel nord della Nigeria, quasi tutte e 110 le studentesse rapite il mese scorso, cosi' come confermano vari media africani. Cinque di loro tuttavia sono arrivate prive di vita, e al momento non si conoscono le ragioni del decesso.
Secondo il quotidiano 'Sahara Reporters', tra i primi a dare la notizia, l'unica ragazza di religione cristiana, Liah Sharibu, sarebbe rimasta in custodia del gruppo armato. Inoltre i miliziani entrando in citta' non avrebbero "portato con se' un solo fucile. Sono entrati e si sono scambiati i saluti coi leader della comunita'". Altre persone invece, vedendo arrivare il commando, sarebbero fuggite spaventate.
Non e' chiaro se il governo abbia versato il riscatto per riportare a casa le liceali, tuttavia giorni fa il presidente Muhammadu Buhari aveva assicurato che dei negoziati sarebbero stati avviati con la milizia, evitando quindi l'opzione militare. La settimana scorsa invece il ministro della Difesa aveva assicurato che le giovani sarebbero state salvate entro la prossima settimana al massimo.
La vicenda, molto simile al sequestro delle oltre 200 ragazze di Chibok nel 2014, aveva suscitato vive proteste da parte della popolazione e delle associazioni, che hanno accusato le istituzioni di non fare abbastanza per proteggere i civili dai jihadisti di Boko Haram. Proprio ieri Amnesty International si e' pronunciata sulla vicenda, sostenendo che l'area di Dapchi non sia sufficientemente presidiata dall'esercito, nonostante sia in questa regione che Boko Haram opera. "Sembra che la vicenda di Chibok non abbia insegnato nulla", il commento di ieri della ong.
(Red/ Dire)