Scontro dopo proposta canberra a tutela minoranza latifondisti
Roma, 22 mar. - Il governo di Pretoria ha chiesto che il ministro degli Interni australiano, Peter Dutton, ritiri le sue dichiarazioni secondo cui in Sudafrica proprietari e latifondisti bianchi sarebbero perseguitati e dovrebbero allora essere tutelati con visti speciali messi a disposizione da un "Paese civile".
Nei giorni scorsi Dutton aveva riferito della possibilita' di approvare aiuti umanitari per gli agricoltori bianchi, con anche un visto veloce per l'Australia, a causa delle "circostanze orribili" che i "farmer" avrebbero dovuto sopportare. Il ministro aveva citato alcuni media australiani rispetto a "numerosi e crescenti casi di stupro e torture commessi sui 'farmer' bianchi" e "una minoranza bianca che e' uccisa e torturata nelle proprie fattorie".
L'Istituto per gli studi sulla sicurezza del Sudafrica, un'autorita' in materia di statistiche sulla criminalita', ha fatto sapere che non ci sono prove che gli agricoltori bianchi siano presi di mira piu' di chiunque altro in Sudafrica. "Il tasso di omicidi dei giovani neri nelle aree urbane piu' povere - ha detto il portavoce Gareth Newham - e' circa doppio rispetto agli omicidi commessi nelle zone agricole".
Secondo il Land Audit Report del novembre 2017, a ogni modo, i bianchi costituiscono l'8 per cento della popolazione del Sudafrica e sono proprietari di circa il 72 per cento delle terre agricole.
La disuguaglianza sulla proprieta' della terra in Sudafrica e' un'eredita' dell'apartheid e i principali partiti concordano sulla necessita' di una riforma agraria.
Il mese scorso, il parlamento di Citta' del Capo ha approvato una mozione per avviare una riforma costituzionale e consentire l'esproprio delle terre senza risarcimenti. Il piano inciderebbe quindi soprattutto sugli agricoltori bianchi, ma nessun terreno e' stato ancora sequestrato e non esiste un piano dettagliato per l'attuazione della riforma.
(Red/ Dire)