Nel mirino Mnangagwa anche che detiene conti all'estero
Roma, 22 mar. - Il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha dichiarato guerra alle societa' che, nonostante un condono, ancora non hanno onorato il proprio debito con l'erario pubblico oppure riportato in patria conti correnti tenuti all'estero.
Il capo di Stato ha quindi fatto pubblicare una lista di circa 1.800 nomi, che in totale sarebbero in debito con lo Stato per l'equivalente di 670 milioni di euro.
Uuna volta subentrato all'ex presidente Robert Mugabe a fine novembre, Mnangagwa ha annunciato che si sarebbe dedicato a lottare contro la corruzione e le frodi fiscali, quindi ha concesso ai titolari di grandi aziende 90 giorni per mettersi in regola con la legge. Di queste solo alcune avrebbero deciso di collaborare, restituendo secondo al governo in totale circa 480milioni di euro.
La lista diffusa dal presidente comprende grandi industrie manifatturiere o del settore estrattivo - che rappresentano la fetta piu' cospicua del debito, con circa 120 milioni di euro - ma anche marchi minori, piccoli businessmen, partecipate statali e associazioni religiose.
(Red/ Dire)