Il tema al centro del prossimo forum sullo sviluppo globale
Roma, 22 mar. - Entro i prossimi vent'anni anche l'Africa sara' investita dalla rivoluzione digitale: sebbene ad oggi il gap che divide i paesi industrializzati da quelli in via di sviluppo resta ampio, cio' non significa che il cambiamento non stia arrivando. E' quanto emerge da un rapporto dell'Overseas Development Institute (Odi), che mette in guardia dal fatto che tra due decenni usare i robot al posto dei lavoratori africani sara' tanto economico quanto lo e' oggi nelle industrie americane.
L'automazione, quindi, causera' la perdita di posti di lavoro. In Etiopia, per esempio, l'Odi ha predetto che tra il 2038 e il 2042 l'automazione sara' piu' economica rispetto allo stipendio medio di un lavoratore.
L'Istituto inglese, che si occupa di questioni umanitarie, ha tuttavia avvisato che ci sara' tempo per prepararsi: "I Paesi africani non sono costretti a lasciare l'industria manifatturiera, ma devono comunque investire sulla tecnologia aumentando l'accesso a internet e promuovendo la specializzazione e l'innovazione tecnologica".
Il rapporto verra' presentato a New Delhi il 22 e 23 marzo prossimi, durante la 18esima edizione della Conferenza per lo sviluppo globale organizzata da vari organismi internazionali tra cui le Nazioni Uniti, e che quest'anno si focalizzera' su 'Scienza, tecnologia e innovazione per lo sviluppo'.
Il documento dell'Odi in quest'ambito "fornira' un'analisi empirica del potenziale impatto della digitalizzazione crescente nel settore manifatturiero in Africa, affrontera' i vincoli della produzione tradizionale, discutera' sul modo in cui i politici possono sfruttare le opportunita' e prepararsi alle sfide che l'onda digitale comportera'".
(Red/ Dire)