I progetti nelle aree in cui vivono anche i profughi siriani
Roma, 22 mar. - A Wasatyyeh e Yarmouk, nel nord della Giordania - a 5 km dal confine siriano - l'ambasciatore italiano in Giordania, Giovanni Brauzzi, ha inaugurato nella giornata di ieri tre impianti fotovoltaici in altrettante scuole e un centro medico realizzati nell'ambito del programma della Cooperazione italiana a sostegno delle Municipalita' giordane interessate dal flusso di profughi siriani.
Come si legge sul portale web della Farnesina, gli interventi, destinati alla produzione di energia elettrica per il fabbisogno delle scuole stesse per un totale di 194 KW ed un investimento di circa 166mila euro, permetteranno di produrre energia rinnovabile e cosi' ridurre del 90% i costi della bolletta elettrica degli istituti scolastici presso cui sono stati collocati. I risparmi andranno a beneficio di due Comuni in cui un quarto della popolazione residente e' costituita da profughi sfuggiti al conflitto in Siria. La Farnesina tiene a sottolineare come la popolazione studentesca degli istituti interessati sia composta da giovani sia siriani sia giordani, costituendo un positivo esempio di integrazione e coesistenza in un'area del Paese caratterizzata da diffusa vulnerabilita' sociale e sensibili livelli di poverta'.
Nel corso della mattinata di ieri e' stato inoltre inaugurato il Centro di salute 'Haremah' nella Municipalita' di Yarmouk, ampliato mediante la costruzione di un piano aggiuntivo ed equipaggiato con apparecchiature mediche e di laboratorio per un totale circa di circa 184mila euro.
Nel quadro del Programma Municipalita', volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione nelle aree maggiormente interessate dai flussi di profughi ai confini con la Siria, sono stati finanziati 22 progetti in sei diverse municipalita' nei Governatorati di Irbid e Mafraq, nel nord della Giordania, per un importo complessivo di 1.750.000 euro.
(Red/ Dire)